
mezza maratona, distanza di mezza maratona. 5/3/2017 Mezza di Fucecchio, il racconto di Simone Pierotti
Fucecchio non delude mai: medaglia d’argento nei regionali di mezza maratona
Seconda mezza maratona della stagione: dopo Viareggio tocca a Fucecchio, appuntamento fisso che richiama tutti gli anni tanti podisti. Dopo il campionato italiano assoluto del 2016, la gara resta prestigiosa con la disputa dei campionati regionali Fidal assoluti e master. Corro nella categoria SM40, categoria molto competitiva, nonostante qualche assenza. Pochi calcoli, devo scendere sotto 1:19 ancora una volta, mai una domenica che ci si possa riposare!
Le premesse non sono benauguranti, diluvia per due giorni, fortunatamente la leggera pioggia non disturberà la gara. Tanta gente, tanti volti nuovi, è sempre un piacere il pre – gara di questi eventi, c’è Panchetti, c’è Tempesti, c’è Mazzei, forse perfino De Fidelibus! Ci sono pure i keniani, ma quelli centrano poco, anzi niente, con noi comuni mortali.
Mi posiziono in prima fila, come gli abbonati Rai: la strategia è semplice, media 3:45 e via andare, non sono al meglio venendo da tanti km pre – maratona ma ci proviamo. Partenza veloce, in leggera discesa, veloce, troppo veloce, 3:27. Secondo km 3:35. Mazzei va subito in fuga portandosi dietro un gruppetto che comprende Canavese e altri. Tempesti tira, io e Spelletti a ruota, leggermente indietro altri. Al 3° km ci assestiamo su 3:45, adesso va bene, e via tra le rotonde della periferia sempre uguale del fucecchiese. Il ritmo si mantiene costante, al gruppo si uniscono Pardini (Pisa) e Ceccarelli. In lontananza un paio di atleti si stanno staccando dal gruppo di Mazzei, che tira a tutta. Dopo Ponte a Cappiano (quest’anno mancano gli sbandieratori!), leggera discesina, poi falsopiano lungo e quindi cavalcavia, è il tratto più duro, ne esco indenne. Si ritorna verso Fucecchio. In centro la gara per le medaglie si decide: Tempesti e Spelletti terminano la loro gara, come previsto, Canavese, che stava perdendo terreno, decide di ritirarsi, tra il disappunto del suo compagno di squadra Pardini che sperava in un risultato di società. In questo momento mi rendo conto di essere secondo, dietro l’inarrivabile Lazzarotti.
11° km, il ritmo è ancora buono, rotonde come se piovesse, poca gente in giro, immancabili cinesi di periferia, l’organizzazione sul percorso è buona, con diverse segnalazioni. Da tre, il mio gruppo diventa di sei: da dietro sopraggiungono a gran passo Gori e Lepore, stanno “trainando” la prima delle italiane, gran passo! Siamo sotto 3:45, per un po’ ci restiamo, potrebbe essere il treno giusto. Ponte a Cappiano, ecco il falsopiano e il cavalcavia, Gori e Lepore se ne vanno, rimaniamo in tre, sempre sui 3:45 – 3:47. Inizio a sentire la fatica e la sofferenza, ma le gambe ci sono ancora, mancano pochi km e l’obiettivo è a portata di mano, alle nostre spalle non c’è nessuno. Mi metto a tirare io, misuriamo la temperatura, e vediamo di avvicinare il P.B. Ultimi 3 km a Fucecchio, Ceccarelli aumenta, io dietro, Pardini perde qualcosa. E’ dura, muscolarmente ho dato tanto, ma siamo alla fine. 2 km al traguardo, il ritmo è calato leggermente, 3:50, do tutto sul finale, 3:42, ecco il traguardo, con le ultime energie diamo tutto, un incitamento dal pubblico (mi pare Matteoni), sul rettilineo mi incita anche Tempesti, ultimi 150 metri a 3:16, un allungo finale per tagliare il traguardo in 1:18:39 reali. 20° posto assoluto, medaglia di bronzo SM40, anzi poi scoprirò di essere 2°, medaglia d’argento, evidentemente il primo correva per una società non toscana.
Si sale sul podio, è sempre un bel vedere, è sempre un piacere, foto ricordo con Lambruschini.