Amicizie “di corsa”

la gazzetta di clara

La gazzetta di Clara ep. 19

Trilogia romana. Amicizie “di corsa”

Con il concerto come obiettivo principale ho deciso di cogliere l’occasione di visitare di nuovo dopo tanti anni la città eterna e di arrivare in loco tre giorni prima del concerto. La mia amica invece sarebbe arrivata il giorno stesso dell’evento.

Il mio desiderio di continuare a essere atleta contrasta con l’andare in vacanza dagli allenamenti. Soprattutto adesso che la mia stagione agonistica sta finalmente per iniziare non sarei stata capace a rinunciare alla mia preparazione.
Così era chiaro fin da subito che il mio riposo sarebbe stato alternato da momenti fisicamente più faticosi. Per me l’allenamento resta un piacere, mi fa sentire forte e mi regala momenti di gioia; di conseguenza ho la propensione a rispettare i miei programmi anche quando mi trovo in luoghi o città dove non conosco, vie, percorsi e campi di atletica. In un modo o nell’altro io so che un sistema per allenarmi lo trovo sempre. Conservo con me il mio pensiero che lo sport sia per me una lingua universale, quel filo che mi unisce a persone e luoghi sconosciuti. 

Questa volta ho chiesto aiuto al mio allenatore.
“Massimo, hai degli atleti a Roma?”
“Cinque minuti e ti giro un contatto”, mi rispose.

Quel sabato mattina, intorno alle ore 8, io ed Antonio eravamo a piazza del Popolo, pronti per iniziare un lento in compagnia. Quando ancora le strade più famose erano deserte e le uniche macchine erano i camion che facevano la consegna delle merci, il nostro passo si trasformò in corsa. Di Antonio mi stupirono subito la cura dei particolari e la spontaneità con la quale mi parlava e mostrava Roma, che lo accoglie come una casa da quando iniziò i suoi studi. 

Un osservatore esterno avrebbe potuto pensare che ci conoscessimo da anni mentre attraversavamo via del Corso, passavamo Piazza Venezia, costeggiavamo il Colosseo e l’arco di Costantino, per approdare infine al Circo Massimo. Da lì ci lasciammo Testaccio sulla nostra sinistra ed entrammo in Trastevere per un giro che decidevamo di far culminare con la circumnavigazione della bellissima piazza di Santa Maria, per scendere infine sulla ciclabile del lungo Tevere, per fare gli ultimi due chilometri a un’andatura un po’ più brillante. Tra un consiglio culinario e l’altro e diverse annotazioni di carattere storico mi trovai in un batter d’occhio a fare una colazione buonissima al bar Pergamino, in piazza Risorgimento, a due passi da San Pietro.

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Antonio Profita e Clara Costadura

Ed è così che se la prima sera mi ero sentita spaesata, dispersa e un po’ sola, mi sono bastati 10 km di corsa per sentirmi protetta, a mio agio e a casa. 

Leggi il primo racconto della trilogia “Clara, fatti guidare dalla musica” e quello conclusivo “Il sorriso di George

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