#atletadelgiorno: Vittorio Marchi

Vittorio Marchi

“Sono Vittorio, ho 33 anni e vivo ad Illasi. Mi alleno con il Bolf Team e sono membro del gruppo goliardico del Trail “I Malmaturi. Oltre alla corsa ho 3 passioni (non inerenti tra loro): lavoro in una cantina vinicola, sono un massoterapista e sto studiando Osteopatia a Milano, infine, di notte, ho un’attività di bar catering per matrimoni ed eventi (Drink Event Verona).”

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Vittorio ci concede qualche minuto del suo prezioso tempo per una breve intervista a CorseInVetta

Qual è il tuo primo ricordo legato alla corsa? E il più bello?

Il primo ricordo che, da sempre, lego al mondo della corsa è quando ho fatto ben 5 km piani e fatti ai 7’/km. Tornai a casa distrutto ma fu una bella soddisfazione.

Il più bello, sicuramente è stato l’arrivo alla LUT 120KM. Non mi ero allenato a causa di un infortunio ma decisi di partire lo stesso anche se avevo pochissime possibilità di riuscire a tagliare il traguardo. Ma nelle Ultra, dopo i 70 km, si corre con la testa perché le gambe ti abbandonano e, quindi, quando giunsi al traguardo, provai una gioia indescrivibile.

Ricordi quando hai deciso che questa passione ti avrebbe accompagnato per tutta la vita?

L’ho capito quando per una contrattura ho dovuto fermarmi per qualche giorno, e ogni giorno, la corsa mi mancava sempre di più.

Pratichi Trail? Se sì, quando ti sei avvicinato a questa disciplina?

Ero un ragazzo che non conosceva il mondo della corsa oltre le strade asfaltate. Poi, per curiosità più che altro, ho iniziato a seguire dei piccoli sentieri del mio paese nella Val d’Illasi, e ho scoperto: capitelli, croci, guadi, salite bellissime. Tante cose di cui ignoravo l’esistenza e la bellezza, sebbene ce le avessi sotto il naso.

Preferisci allenarti da solo o in gruppo?

Direi entrambe le cose: mi piace la sensazione di correre da solo in montagna e sentire/vedere il rumore che fa la natura, ma un giro in compagnia ci sta sempre.

A prescindere dall’esito, cosa provi dopo un allenamento o dopo una gara?

Il bello della corsa? Ti concentri su te stesso e ascolti le tue sensazioni. É proprio questo “stacco” dai pensieri di tutti i giorni che mi fa star bene. Mi metto in modalità off: corro e basta.

Hai una gara che ti porti nel cuore?

“La Lessinia Legend” sicuramente, la mia gara di casa.

Hai un luogo dove preferisci allenarti?

Non ho un luogo in particolare, basta che si corra e non ci sia asfalto: mi piace testare segmenti già fatti per vedere i miglioramenti.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Non programmo più di tanto: prendo la corsa proprio come una passione, anche se mi piace spingermi sempre all’estremo con frequenti “detonazioni”. Faccio quello che mi sento in quel periodo, evitando programmi a lungo termine.

Prossimi obiettivi? Oltre al Tor Des Geants, trasmettere la passione per la corsa a mia moglie, così, magari, ho la scusa per correre un po’ di più, ma sarà dura.

Conosci anche “#atletadelgiorno: Michela Migliore

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