
Già ebbi la fortuna in primavera di quest’anno di poter passare una settimana al Camping Europa a Torre del Lago con la mia squadra. Mai però avrei pensato in quel momento che ora, nella mia stagione preferita avrei trascorso lì ben due settimane. Anche questa volta la mia squadra mi è stata molto vicina, ma ad abitare la casetta 17 ero sola.
Mi trovavo in due settimane fra due campionati italiani. Il primo era la staffetta di corsa in montagna svoltasi in Puglia a Gagliano del Capo. La seconda mi attende ancora. Sarà domani a Pisa e conta ben
21,097 km. Per evitare ulteriori spostamenti – che essendo residente a Francoforte sul Meno sono consistenti -, decisi di fermarmi qui, posto di affetti, riposo e corsa.
Ringrazio con il cuore tutte le persone che in queste due settimane mi hanno sostenuta, aiutata e accompagnata in questo mio finale di preparazione. Già a gennaio se arrivava la domanda rispondevo che la Mezza Maratona di Pisa sarebbe stata il mio obiettivo principale dell’anno. Per spronarmi a trovare una regolarità negli allenamenti feci la mezza maratona di Hannover ad aprile. Era un tentativo per dimenticare i mei infortuni, sensazioni di stanchezza, attacchi di orticaria e altre cose che l’inverno scorso resero gli allenamenti complicati.
Gli ultimi tre anni sono stati per me una lotta continua. Una lotta piena d’amore perché hanno come obiettivo quello che più desidero: un corpo sano che viaggia a velocità elevate. La mia gara ad Hannover può sembrare a livello cronometrico una sconfitta. Io mi impegnai a capire che non fu così.
Dopo i primi due chilometri avevo già capito che c’era qualcosa che non andava, che dopo tutti gli sforzi, comunque le gambe non giravano. Dopo i primi due chilometri ho capito che terminare quella gara sarebbe stata la mia vittoria e che poi a correre forte ci avrei pensato a Pisa. Conclusi la gara i 1h32’ e senza dolori.
Da quel giorno ho cambiato tante cose per preparare la gara di domani e oggi, il giorno prima, posso solo ritenermi fiera e soddisfatta di questo percorso. Sono grata degli aiuti ricevuti. Sono vogliosa di correre e di mostrare il mio lavoro e la mia passione. Non vedo l’ora di sentire il movimento armonico di braccia e gambe.
A differenza del mio periodo al Camping Europa primaverile, la pineta viareggina, questa volta si presentò con dei cartelli con i nomi delle vie. Così giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro iniziai ad imparare l’odore della via dei Marinai piuttosto che le volpi della Via delle Viareggine. All’inizio o alla fine di ogni corsa non potevo non passare a salutare la strada Carabella e la mia preferita: La sconfinata. Lei, con il nome da regina, un terreno impervio e il più mosso fra tutte le altre. Quando la prendo mi sento in un mondo senza tempo e senza età, i miei pensieri li dimentico e un sorriso senza eguali si incolla alla mia faccia.
Grazie a tutti e a domani
Clara
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