Contrattura muscolare: cause e rimedi

La contrattura è da considerarsi un importantissimo campanello d’allarme, in quanto si tratta di un’azione difensiva che viene messa in atto quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico. Il nostro corpo rappresenta infatti una macchina perfetta, la quale prevede molti meccanismi di difesa e protezione in grado di “bloccare” una struttura per non danneggiarla ulteriormente.

Se pensiamo quindi alla contrattura muscolare non possiamo che ritrovare un meccanismo perfetto messo in atto da un muscolo per preservarlo da una lesione strutturale più ampia. La contrattura muscolare rappresenta infatti la più lieve ma anche la più frequente tra le lesioni muscolari, le quali si dividono in tre gradi principali:

  1. Contrattura
  2. Stiramento
  3. Strappo

A differenza di questi ultimi due tipi di lesione, nella contrattura non ci sono rotture del tessuto muscolare, si tratta piuttosto di una contrazione involontaria che può interessare un solo muscolo (per intero o in parte) o un gruppo di muscoli. 

Cause

Le cause predisponenti possono essere di natura meccanica e/o metabolica, ma non sono state ancora definite con chiarezza. Ciò che si sa è che sono in qualche modo correlate ai seguenti fattori:

  • Carichi eccessivi
  • Mancanza di un adeguato riscaldamento
  • Clima rigido
  • Preparazione fisica non idonea
  • Squilibri muscolari e/o posturali, problemi articolari
  • Movimenti improvvisi bruschi e violenti
  • Problemi metabolici (es.disturbi circolatori, malattie metaboliche etc.)

Sintomi

  • Aumento del tono muscolare
  • Difficoltà nel compiere determinati movimenti
  • Tensione muscolare
  • Dolore nell’esecuzione di alcuni gesti o alla palpazione

Soluzioni

Ci sono diversi rimedi per le contratture muscolari, ma come prima cosa affronterei la fatidica domanda: “Meglio il caldo o il freddo?

Vi tranquillizzo, entrambe le soluzioni possono essere d’aiuto.

L’applicazione di impacchi di ghiaccio, è utile nella fase acuta per combattere l’infiammazione, il calore invece nella fase successiva, aumenta la vasodilatazione. Si può quindi eventualmente ricorrere in questa fase, a cerotti autoriscaldanti, ad un panno umido con sopra una borsa d’acqua calda, o in alcuni casi anche solo ad un bel bagno caldo. Quando il dolore è meno intenso, si dovrà procedere con terapie mirate a “sciogliere” e rilassare il muscolo e favorire iperemia locale:

  • Il Massaggio è probabilmente il rimedio/cura più efficace e antico, e spesso farà la differenza! Solo quando la contrattura è ridotta si procederà ad esercizi di mobilizzazione articolare con stretching dei muscoli agonisti-antagonisti e un rinforzo muscolare propedeutico al gesto atletico.
  • La Tecarterapia crea un passaggio di corrente all’interno della zona da trattare. Questo consente di richiamare in tale zona un maggiore apporto di sangue, con un incremento di sostanze nutritive e di ossigeno per le cellule, accelerando così i naturali processi di guarigione. L’aumento del flusso sanguigno nella zona trattata comporta anche un effetto drenante di liquidi stagnanti (come ematomi o liquidi infiammatori), mentre l’aumento di temperatura e lo sviluppo di calore endogeno ha, come risultato secondario, il rilassamento muscolare.
  • Cupping o strumenti Iastm per la mobilizzazione del sistema fasciale. Sono ottimi mezzi per trattare una contrattura, andando a lavorare non solo sul muscolo, ma anche sulla componente fasciale. 
  • Compressione ischemica: tecnica antica e molto valida volta a provocare una compressione sul tessuto è Dopo che si è individuata la contrattura, si tiene premuto, andando a ricercare una ischemia temporanea nella zona, mantenendo fino a che il dolore non si è ridotto dell’80%. Tale manovra si può ripetere altre 2-3 volte al fine di insistere maggiormente sull’area. 
  • Foam roller: È un cilindro compatto, con uno strato gommoso come rivestimento e con superfici diverse, il cui obiettivo è un automassaggio, lavorando globalmente, sperando quindi di dare un movimento al tessuto connettivo e automassaggiare la muscolatura. Se utilizzato con costanza dopo ogni allenamento può essere un valido aiuto per decontrarre un intero gruppo muscolare!

Qualora il problema non si risolvesse, il consiglio è di rivolgersi ad un medico per un’ecografia e per un’eventuale prescrizione di trattamento farmacologico, tramite: analgesici per alleviare il dolore; miorilassanti, per ridurre il tono del muscolo colpito e antinfiammatori.

Prevenzione

Il mio consiglio è prima di tutto di non mettere sotto sforzo il proprio corpo per il gusto di sfidare le proprie abilità, perché un bravo sportivo deve conoscersi e soprattutto saper riconoscere i propri limiti. Dopodiché ricordare che il riscaldamento prima di ogni allenamento è fondamentale, così come gli esercizi di stretching prima e dopo l’attività fisica, ed il potenziamento dei distretti muscolari in deficit.

Per ultimo, ma non certo meno importante, prendersi cura di se stessi, con sedute massoterapiche volte a  “scaricare” la muscolatura, a cadenza settimanale, o ad intervalli di tempo proporzionali al proprio carico di allenamento, e questo non solo a scopo curativo ma sopratutto in via preventiva, così da poter evitare lo spiacevole incontro con contratture e lesioni muscolari!

Buon allenamento consapevole a tutti!

Rachele Baldini
Massoterapista, Chinesiologa

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