I rischi degli allenamenti di gruppo


Allenarsi insieme ad altri podisti è sempre produttivo? Quali sono i pericoli e quali i vantaggi? Proviamo a fare un ragionamento per capire quali delicati equilibri sostengono le sedute di gruppo. E’ senz’altro importante mantenere una giusta concentrazione e non perdere mai di vista l’obiettivo della seduta in programma.

I rischi degli allenamenti di gruppo

 

La giusta concentrazione

 

I podisti di solito sono contenti di avvalersi di compagni d’allenamento per compiere la seduta in programma. Ci sono, però molti elementi che costituiscono un rischio nella proposizione di allenamenti collettivi.

Attenzione, spesso le rivalità e/o l’inesperienza, possono giocare cattivi scherzi e anziché sfruttare il gruppo per migliorare le prestazioni, si finisce per ottenere l’effetto contrario.

Spesso i podisti si ritrovano a gareggiare in allenamento, per poi arrivare con le pile scariche o mal preparati il giorno della gara.

E’ di preziosa importanza la presenza di un allenatore o di un podista di grande esperienza e saggezza, che sappia modulare la gestione del gruppo.

Tutti gli elementi del gruppo devono avvalersi dell’aiuto degli altri compagni per migliorare gli effetti della seduta in programma; se il gruppo è ben gestito tutti ne trarranno vantaggio.

Gli atleti che hanno meno sensibilità al ritmo, dovranno seguire il passo o le indicazioni che gli saranno impartite dai più esperti.

Se durante una seduta qualche corridore cambia le andature previste dalla tabella, gli altri non devono seguirlo, in modo che dall’errore del singolo non ne scaturisca un danno a catena.

Negli allenamenti collettivi, il podista deve rimanere autonomo ed avere capacità decisionale, in poche parole deve avere la lucidità per non farsi attirare in trappole suggerite dall’eccesso d’agonismo.

In questi frangenti si riconosce la maturità dell’atleta; egli cercherà sempre di far fruttare al massimo il proprio allenamento. Seguirà con la maggior precisione possibile le indicazioni suggerite dal suo tecnico, evitando ogni rischio superfluo.

Anche il miglior allenatore si troverà in grossa difficoltà se il proprio atleta non cerca di mettere in pratica le sue teorie.

I grandi atleti sono persone che riescono a comprendere tutte le direttive, in modo da trasformarle sul campo in allenamenti molto redditizi.

Assolutamente da evitare, è che la seduta di corsa diventi una specie di salotto, dove si ride e si scherza non badando per niente al ritmo al quale si corre.

E’ bene svagarsi nei giorni di recupero allentando le tensioni accumulate nei giorni di carico, ma va ricordato che è in corso una seduta allenante e come tale non deve prevedere andature lentissime; rilassarsi si, ma sulle velocità previste.

Lo sport è passione, è un peccato però non cercare il massimo profitto dalla fatica e dai sacrifici che l’allenamento richiede. 

Raccomando quindi sempre una buona concentrazione, è possibile divertirsi correndo, ma senza perdere di vista l’aspetto allenante.

Ci si potrà distrarre poi ad allenamento finito, senza più doversi preoccupare delle finalità richieste dall’esercizio del giorno.

Ci sono in ogni modo podisti, che preferiscono allenarsi da soli per trovare una migliore concentrazione, almeno, quando si tratta di compiere lavori delicati di qualità.

Ognuno dovrà trovare i propri equilibri; non dimentichiamo che, pur avvalendosi del gruppo, la corsa rimane uno sport squisitamente singolo ed è dentro di se che il corridore trova le armonie per condurre al meglio il proprio allenamento.

 

Appunti dai quaderni di studio personali

 

 

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