Cenni tecnici per una corretta respirazione nello Stile libero (Crawl)
Dopo aver trattato gli aspetti biomeccanici del nuoto ed aver spiegato il concetto di galleggiabilità e cosa accade al nuotatore durante l’azione delle braccia entriamo adesso nello specifico per esaminare i fattori che permettano la ciclicità della nuotata.
Il primo che andiamo a trattare è la respirazione.
Vedremo prima di tutto quali sono le fasi che riguardano questa azione e successivamente vedremo le differenze e i consigli tra nuotare in acque libere e in piscina.
I tre concetti più importanti sono:
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posizione del capo
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rotazione
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ritmo respiratorio
Posizione del capo
Il corpo è in posizione prona e il capo deve essere appoggiato, in maniera rilassata sull’acqua. L’azione delle braccia non deve avere influenze dalla posizione del capo. Un errore comune è quello di immergere (“inzuppare”) tutta la testa ogni volta che la mano, lato respirazione, si presenta alla fase di presa.
Attenzione allo sguardo e all’inclinazione.
Perché?
Troppo inclinata verso l’alto si ha un affondamento del bacino (elevata propulsione della gambata). Troppo inclinata verso il basso si ha un aumento dell’oscillazione delle anche (perdita di coordinazione)
Rotazione
La rotazione può essere effettuata a destra o a sinistra. La fase d’inspirazione avviene con la bocca alla fine della fase di spinta durante la prima parte del recupero.
Dal momento che la mano esce dall’acqua si ha la rotazione e la massima “presa d’aria”. Più o meno quando la mano si trova sulla verticale della bocca la testa ricomincia il suo viaggio di ritorno in immersione. Una volta immersa inizia la fase di espirazione che avviene con bocca e naso.
L’elemento fondamentale che rende fluida questa azione è il rollio del busto sull’asse longitudinale del corpo. “Più il rollio sarà efficace più fluida sarà l’azione”.
Ritmo respiratorio
Il ritmo respiratorio è dato sicuramente anche dall’intensità della nuotata. Generalmente l’intervallo può variare da ogni 2 a ogni 5 bracciate. Nel nuoto agonistico si può notare come un nuotatore specialista in velocità respira molto poco rispetto a un mezzofondista o ad un fondista
Più serve velocità più la ciclicità del ritmo respiratorio si espande come lasso di tempo.
Nel triathlon dove la frazione natatoria si sviluppa su distanze medio lunghe è utile respirare ogni 3 bracciate (che permette una visuale e presa di coscienza su un punto di riferimento maggiore) o ogni 4. Da dire anche che più la fatica avanza più sarà facile trovarsi a respirare ogni 2 bracciate ed addirittura accorciare la bracciata perchè in debito di ossigeno. E questo vale anche nelle lunghe distanze.
Come respirare nelle varie situazioni
Acque chiuse (piscina)
Vista l’elevata affluenza, nel triathlon fatto in piscina, è meglio respirare dal lato opposto a quello del ritorno dei nuotatori che ci precedono ( es: andata respiro a destra ritorno respiro a destra) oppure variare a seconda del traffico e delle onde formate dalle corsie adiacenti.
Acque libere
In acque libere invece la respirazione è condizionata da diversi fattori:
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moto ondoso
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correnti
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affluenza
In acque libere può essere comodo respirare dal lato della costa (molti atleti lo considerano utile per la traiettoria).
Si può anche variare a seconda della posizione e della fase di gara in cui ci si trova. Ad esempio se si è nella pancia del gruppo va bene a dx o a sx in base alle necessità, se si è a un lato (esterni al gruppo) meglio respirare verso la massa di atleti per non perdere punti di riferimento ma facendo attenzione a non fare bevute inutili. Nella fase del superamento boe respirare anche frontalmente per rendersi conto degli spazi.
Nella zona di “Boa” fate attenzione a non “prendere” delle gambate a rana in pieno volto
Aspetto importante
Respirare frontalmente nella frazione natatoria del Triathlon in acque libere è fondamentale per tenere un ottima direzionabilità. Sono pochi gli atleti che riescono ad andare dritti senza prendere riferimenti e non tenere una traiettoria corretta è una perdita di tempo e di energia.
Consiglio di respirare frontalmente, anche due volte consecutive, ogni tre/quattro respirazioni laterali.
Fatevi insegnare la tecnica corretta della respirazione frontale in modo da rendere efficace questa azione.
Questo comporta
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ottima individuazione degli spazi
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mantenimento di una corretta linea ideale di traiettoria
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evitare tensioni cervicali
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evitare di interrompere la ciclicità dell’azione
di Santucci Running