L’atleta e lo sgarro: quale relazione?

Dieta del corridore

‘E di colpo, venne il mese di febbraio’ recita la canzone Alexander Platz di Franco Battiato.
Finito il tempo delle vacanze natalizie, ci siamo in un attimo trovati immersi nel Carnevale.

E’ facile in periodi come questi non essere precisamente fedeli alla nostra dieta o al nostro programma di allenamento. Spesso ci chiedono: quanto contano le abbuffate o i famosi sgarri nel nostro stile di vita? Quanto influenzano i nostri allenamenti o la nostra performance sportiva? E come influenzano il nostro peso corporeo o il nostro stato fisico?

Insieme a Francesca Fontanelli abbiamo voluto scrivere una breve riflessione a riguardo, sia dal punto di vista alimentare che dell’allenamento.

A volte non sappiamo proprio dire di no a certe prelibatezze. In linea generale possiamo dire che se lo sgarro è sporadico, lo sportivo se lo può permettere, dato che il suo metabolismo gli permette di concedersi qualche sfizio senza compromettere ciò che ha costruito in precedenza.

Il corpo sicuramente si sentirà diverso: più appesantito, stanco, meno energico! Ci si può concedere qualche piccolo peccato di gola per evadere anche dalla quotidianità alimentare (a volte ci vuole anche questo! ) ma mai lasciarsi troppo andare a tavola!
Quello che conta maggiormente è avere una dieta intesa come stile di vita nell’arco dei 365 giorni, consapevoli che se ci troviamo a tavola a festeggiare non accadrà niente, perché il nostro corpo sarà ben istruito ad un equilibrio di tutti i nutrienti necessari! In questo modo sapremo goderci quegli alimenti tanto proibiti quanto desiderati senza sensi di colpa!

Dal punto di vista dell’allenamento, il discorso è sulla stessa linea, ma con una premessa in particolare.
Spesso capita che dopo un periodo in cui ci siamo allenati saltuariamente e mangiato male (e magari dormito poco etc.) si voglia ripartire subito a mille per recuperare il tempo perduto, con un super allenamento, spinti dall’euforia, dalla voglia di recuperare, di perseguire il proprio obiettivo che per un attimo è stato accantonato.
E spesso anche se ci promettiamo di riprendere gradualmente, puntualmente ci ritroviamo a correre ad un ritmo troppo forte, che da un lato ci piace, ma dall’altro, per il nostro corpo può essere troppo, in quel momento.
E’ vero che una settimana di sgarro, non fa perdere tutto quello che si è costruito nei 6 mesi precedenti, tuttavia il corpo deve ricominciare con sedute non troppo impegnative.
La miglior cosa è pianificare con il proprio allenatore questo percorso di recupero, ma in generale si può dire che le prime sedute al rientro debbano limitarsi al fondo lento o ad una corsa con qualche leggera variazione di ritmo, oppure ancora del fondo più qualche allungo in scioltezza a fine seduta, avendo una realistica coscienza dei percorsi e dei minutaggi da affrontare (non rinizieremo facendo 1h45′ di fondo lento, ad esempio). L’obiettivo è quello di dare al corpo i suoi giusti spazi, in equilibrio tra lo smaltimento e l’attività.
Strafare dopo un periodo in cui non ci siamo allenati con costanza può avere non solo ripercussioni sui nostri tempi (e relativo scoraggiamento) ma anche influenze dal punto di vista degli infortuni, con rischio di allungare il tempo di rientro, con tutte le complicanze relative. Nel dubbio, quindi, meglio investire qualche giorno in più sul recupero che cercare una seduta prestativa che può farci decisamente male.
Ancora diverso è il rientro da inattività a causa di un infortunio, che rappresenta un capitolo a sè e non deve essere autogestito in base alle proprie sensazioni, che possono ingannare.
In generale quindi, il corpo ha sempre bisogno di un periodo di riassestamento prima di tornare a macinare km come faceva in precedenza, anche se ci da l’ingannevole sensazione di poter già spingere al massimo.

In conclusione, avere un percorso personalizzato con esperti del settore, quali allenatore e nutrizionista, dà un notevole vantaggio nella gestione di queste alchimie. Allenamento e nutrizione sono componenti essenziali da dosare al meglio nell’atleta di ogni livello.

Francesca Fontanelli – Santucci Running
Lorenzo Andreini – Santucci Running

Foto: https://www.projectinvictus.it/come-fare-la-dieta/

 

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