
10 domande a Ilaria Bianchi
Si arricchisce il nostro spazio interviste. È la volta di Ilaria Bianchi, atleta di spicco della corsa in montagna. Una delle più grandi esponenti italiane soprattutto quando la strada inizia a salire.
Professoressa di matematica e fisica, vive a Olgiate Comasco ed è tesserata per La Recastello Radici Group.
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Qual è stato il migliore allenamento della tua carriera?
Riscaldamento 5,7 km + 10×1000 da 3’38” a 3’33” con 1’30” di recupero + defaticamento 1,5 km
Ma anche questo: Riscaldamento 6 km + ripetute in pista 3’27”, 3’26”, 3’28”, 3’26”, 3’27”, 3’26” con 2′ di recupero fra le prove + defaticamento 2,3 km -
E quello più duro che hai fatto?
L’allenamento più duro non so… solitamente se soffro troppo in allenamento è perché non sto particolarmente bene. In generale soffro il medio ma se sto bene è un allenamento che mi regala belle soddisfazioni.
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Che percorsi prediligi fare in allenamento?
Mi piace correre ovunque: dalla strada, allo sterrato, ai boschi, alla pista, dipende anche dall’allenamento che devo fare. Qui da me corro solo su sterrato quindi se non posso spostarmi mi adatto e faccio qualsiasi allenamento su sterrato.
Comunque se devo fare il lento adoro correre nei boschi su sentieri lontano da tutto e tutti. -
Che tipo di allenamento preferisci?
Mi piacciono i lunghi, i medi in salita, le ripetute in salita e le ripetute sui 1000m -
Ti piace di più allenarti da sola o in gruppo?
Dal 2009 mi alleno da sola. Però le ripetute mi piacerebbe correrle in compagnia, ho sempre reso meglio quando correvo in gruppo. Invece i lenti e i fartlek mi piace correrli da sola. -
Qual è stata la tua miglior gara?
La mia gara migliore credo sia stata il Vertical Chiavenna Lagunc del 2020 in cui ho realizzato il mio miglior tempo di 40’20” -
Quella più bella a cui hai partecipato?
Dire la gara più bella a cui ho partecipato è molto difficile perché in 26 anni ho partecipato a più di 600 gare e molte spettacolari. Posso citarne alcune che mi hanno regalato dei panorami mozzafiato: la Bellagio Skyrace, un campionato italiano di lunghe distanze a Martignano, il Vertical Lago di Como, Monte Barro Running a Galbiate. Però le mie due gare preferite sono il Vertical Chiavenna-Lagunc e il Trofeo delle Grigne Molina-Rifugio Elisa -
Un aneddoto relativo ad una gara?
Ho partecipato al mio primo campionato regionale di corsa in montagna nel 2002 nella categoria allieva. All’arrivo erano talmente sicuri che avrebbe vinto un’altra ragazza che hanno annunciato lei come vincitrice e invece sotto lo sguardo stupito degli organizzatori tagliai io per prima il traguardo. Fu il mio primo titolo regionale. -
Se ti ricordi dei sogni che fai ce ne racconti uno relativo alla corsa?
Il mio sogno più grande sarebbe quello di vestire una volta la maglia azzurra. A volte ci sono andata vicino a realizzarlo ma per un motivo o un altro non ho mai potuto concretizzare questo sogno… se parliamo di sogni notturni sulla corsa i miei però sono più che altro incubi. Quello ricorrente è di arrivare in ritardo alla partenza di una gara quando hanno già dato il via e io mi devo ancora allacciare le scarpe… -
Cosa ti regala la corsa?
Per me la corsa è libertà, felicità. È un momento in cui rimanere sola con me stessa ma è anche la possibilità di cercare di superare i propri limiti. La corsa è fatica e piacere. La corsa è stanchezza alla fine di un allenamento e felicità alla fine di una gara. La corsa ormai è una parte di me di cui non riesco a fare a meno.
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