
Con il termine “massaggio” ci viene alla mente l’immagine di candele, olio caldo, musica e una serie di gesti manuali il cui scopo è l’estremo rilassamento per chi li riceve. Miei cari runner, vi dò una brutta notizia: per voi non sarà affatto così!
Tuttavia, per gli sportivi in generale e soprattutto per i runner, il massaggio rappresenta un’ottima maniera per velocizzare il recupero, prevenire gli infortuni e migliorare la flessibilità muscolare.
Perché è così importante inserire sedute massoterapiche nel programma di allenamento?
La manipolazione dei tessuti è uno dei pochi mezzi in grado di sciogliere contratture della muscolatura e di riordinare i tessuti fasciali. Le fasce, una volta incollate e distorte, non si sciolgono e non si mettono a posto da sole: ci vuole un aiuto esterno! In questo modo si riesce a tenere anche i tessuti più profondi in uno stato elastico, regolare e funzionale, ed è importantissimo soprattutto per il corridore, perché il suo tipo di movimento viene eseguito in gran parte proprio da questi tessuti fasciali. L’azione della corsa, infatti, è costituita da continue e ripetute contrazioni muscolari: l’ampiezza delle contrazioni è direttamente proporzionale alla forza generata, e proporzionale è quindi anche l’accorciamento delle fibre muscolari. Se ciò, da una parte, ci permette di correre più veloce e più a lungo, dall’altra fa sì che i nostri muscoli diventino sempre più rigidi, e quindi con un range di movimento delle articolazioni sempre minore, con le fibre muscolari più compresse a discapito della circolazione sanguigna.
Ora che abbiamo chiarito questi punti, si capisce naturalmente la necessità di riportare in equilibrio la condizione dei tessuti sottoposti a tale “stress” e di favorire la circolazione sanguigna, responsabile del trasferimento di ossigeno che aiuta ad eliminare gli scarti cellulari.
Quale tipo di trattamento occorre?
Ci sono tre tipi di approccio manipolativo:
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Massaggio pre gara
È il massaggio che viene eseguito negli attimi subito prima della gara: consiste in uno sfioramento rapido e leggero per vascolarizzare il muscolo, attivando il microcircolo. Ha come unico scopo quello di scaldare muscoli e articolazioni e completare, in modo passivo, il riscaldamento che l’atleta ha già compiuto attivamente.
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Massaggio post gara
È il tipo di massaggio che si consiglia nelle ore successive alla prestazione sportiva. È composto da frizioni e sfioramenti lenti allo scopo di favorire il drenaggio venoso e l’eliminazione dei cataboliti accumulati durante la corsa, ossia le tossine presenti nei muscoli, che se non vengono rimosse nel breve tempo provocano quel senso di affaticamento, dolore e pesantezza generale.
E qui immagino dentro di voi starete dicendo:“Quel dannato acido lattico!”
Ma no, non si tratta di lui! Avete mai sentito parlare di “D.O.M.S.”? L’acronimo deriva dall’Inglese “Delayed onset Muscle Soreness” e sta ad indicare quei dolori muscolari ad insorgenza ritardata che compaiono a distanza di circa 24/48 h dall’attività. A scatenare i D.O.M.S. sarebbero, secondo la teoria del “danno muscolare”, appunto i microscopici danni arrecati alle fibre muscolari durante l’allenamento o la gara. Quindi i dolori nelle giornate successive alla gara non sono affatto da ricondurre all’acido lattico (che ritorna ai livelli normali entro poche ore dall’esercizio fisico), ed il massaggio post gara ci aiuterà a prevenire o quantomeno contenere i fastidi dati dai D.O.M.S.
Come ultimo, ma non certo per importanza abbiamo:
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Il massaggio di mantenimento
Per chi corre regolarmente, che sia amatore o professionista, è utile inserire nel proprio programma di allenamento sedute massoterapiche di scarico nei periodi di intensa attività (un massaggio alla settimana o uno ogni due) al fine di eliminare contratture, distendere fasce e fibre muscolari e tenerle pronte per i prossimi impegni sportivi. Essendo un massaggio molto più profondo e intenso esso necessita di un recupero, ed è per questo importante che sia eseguito con un certo anticipo rispetto alla prestazione sportiva, allenamento o gara che sia, in modo da evitare la sensazione di gambe prive di energia.