Partire con il piede giusto: gli esami da fare prima di iniziare a fare sport

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Fare sport in salute: gli esami da effettuare per iniziare l’attività fisica

A volte, si sa, le visite mediche di routine sono viste come una scocciatura, una noia, un impegno che sarebbe meglio evitarsi. In fondo, è vero, spesso bisogna prendere la macchina per raggiungere l’ambulatorio medico, “sprecare” tempo prezioso e, ultimo ma non ultimo, sborsare un po’ di sudato denaro.
Eppure gli esami medici sono fondamentali per chiunque voglia dedicarsi seriamente alla cura del proprio corpo tramite lo sport, soprattutto se quest’ultimo è un runner, il quale sa che metterà quotidianamente alla prova la propria resistenza. In questo articolo passeremo in rassegna gli spesso troppo sottovalutati esami necessari per incominciare un’attività fisica e spiegheremo perché sia importante monitorare costantemente il proprio stato di salute. 

Gli esami necessari per incominciare

Imprescindibile per chiunque voglia iniziare una qualsiasi nuova attività sportiva è il certificato di idoneità all’attività sportiva non agonistica (una volta conosciuto anche come il certificato di sana e robusta costituzione). Questo esame è a pagamento e può essere eseguito dai medici di medicina generale, pediatri o medici specializzati in medicina dello sport. Consiste innanzitutto in un’anamnesi generale del paziente. Dopodiché si procede alla misurazione della pressione sanguigna. Infine, sono necessari i risultati di un elettrocardiogramma (ECG) a riposo, che per chi ha superato i 60 anni di età deve essere stato fatto nell’ultimo anno.
Il certificato in questione ha validità annuale, e l’esame dovrebbe pertanto essere ripetuto regolarmente. È consigliabile eseguirlo anche ogni volta che si vuole iniziare un nuovo sport, di modo da accertarsi della propria idoneità fisica.

Oltre a ciò, dovrebbe essere buona premura – ma non ne sussiste l’obbligatorietà – dell’aspirante atleta eseguire alcune analisi del sangue di base, le quali ben si integrano con la necessità di eseguire un check-up periodico e regolare, come si vedrà tra poco.

Quando fare un chek-up? Perché è importante?

Come si accennava in apertura di articolo a volte controlli di routine, visite ed esami vari possono essere una scocciatura. Spesso, per esempio, i tempi richiesti per eseguire un semplice prelievo, soprattutto se ci si affida alla sanità pubblica, sono biblici e mal collimano con le tempistiche frenetiche delle vite di ognuno. Eppure l’importanza di controllarsi regolarmente deve essere tenuta necessariamente di conto, sia dalle persone “comuni” che soprattutto dagli atleti, che con il passare degli anni dovrebbero prestare sempre maggiore attenzione al proprio stato di salute. Pertanto, ogni sportivo dovrebbe, annualmente:

  • Eseguire delle analisi del sangue complete, al fine di verificare che non vi siano anomalie e monitorare, ad esempio, i livelli di colesterolo e la glicemia;
  • Effettuare un’analisi delle urine e delle feci per verificare il corretto funzionamento di pancreas e reni;
  • Sottoporsi ad un’elettrocardiogramma per tenere sotto controllo il cuore e individuare l’insorgenza di problematiche cardiache.

Eseguire questi esami dovrebbe essere buona abitudine per tutti, ma dopo i cinquant’anni di età essi devono divenire un obbligo.
In aggiunta a ciò è importante anche monitorare altri valori, come per esempio quelli inerenti alla quantità di ferro, uno dei principali responsabili della sensazione di stanchezza nello sportivo. Per saperne di più, leggi qui.  

C’è differenza tra agonisti e non agonisti?

Rimane da chiedersi, giunti a questo punto, se vi siano delle differenze tra chi pratica attività sportiva in maniera non agonistica e chi, invece, ha il desiderio di mettersi in gioco partecipando a gare e competizioni varie. Ebbene, delle differenze esistono eccome. Chi vuole competere deve ottenere il cosiddetto certificato per l’idoneità all’attività sportiva agonistica, il quale può essere rilasciato soltanto da un medico specializzato in medicina dello sport. Inoltre, in aggiunta agli esami necessari per il certificato di idoneità all’attività non agonistica, sono necessari un’elettrocardiogramma sotto sforzo (spesso eseguito con la tecnica dello step o con la pedalata su cyclette) ed una spirometria, ovvero un test volto a monitorare il corretto funzionamento dei polmoni e che prevede di inspirare al massimo delle nostre possibilità ed espirare poi forzatamente tutta l’aria così accumulata. Inoltre, diventano obbligatori esami del sangue, delle urine e delle feci. Il certificato ha validità annuale, è a pagamento e gli esami devono necessariamente essere ripetuti in blocco.

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