La mia diretta esperienza
Ecco la mia preparazione per la maratona di New York 2023.
Obiettivo della maratona: correrla a ritmo molto blando con amici e godersela.
È un racconto confidenziale, non un vero e proprio articolo che tratta il tema dell’allenamento. Tuttavia
qualche riflessione può stimolarla.
Da tenere conto prima della preparazione
- Vantaggi: dalla mia nessuna intenzione di correrla veloce ed un organismo che corre da sempre
(1978). Rapporto altezza peso 1.77/63 kg. - Svantaggi: età (1967) ed usura atletica.
Per arrivare al giorno della maratona privo di acciacchi decido di eseguire solo due allenamenti settimanali. 10 km di corsa lenta il mercoledì e lungo o medio lungo la domenica, quando pianeggiante,
quando collinare.
La costante della corsa lenta rimane in tutti gli allenamenti. Mai ripetute o intensità. Anzi, una seduta con variazioni di ritmo è stata inserita. La rotazione di distanze e tipologia di percorso la ritengo fondamentale per arrivare al meglio all’appuntamento maratona.
Nota tecnica: il ricorrente variare dei percorsi forma la necessaria efficienza muscolare, i riflessi
energetici nonché i benefici per l’attività enzimatica.
Preparazione che parte 5 mesi prima con una media di circa 30 km settimanali, andati a crescere
esclusivamente nelle settimane in cui cadeva il lungo.
5 sedute sono state spiccatamente estese
- Due collinari rispettivamente di 33 (poco più lungo del previsto per tratti interrotti nel bosco) e 25
km. - Tre lunghi su tracciato pianeggiante misto asfalto e pineta di 30, 35 (questo con inclusa parte
collinare per ricreare il saliscendi newyorkese) e 42 km.
In quest’ultima uscita lunga bastavano 36/38 km, ma quel giorno ho trovato piacere nell’andare oltre. Mancavano 5 settimane alla maratona e ne ho corsa una in allenamento perché stavo bene e mi andava.
Non è certamente una preparazione corretta perché priva di vari elementi. Non è così che si crea una
preparazione completa e performante per i 42 km, ma voglio evidenziare quanto sia necessario andare
oltre la rigidità dei programmi preconfezionati. Ognuno deve avere il percorso di allenamento studiato
sulle proprie esigenze e che tenga anche conto di tutte le problematiche. In sostanza basta adottare una buona strategia e la maratona è per (quasi) tutti.
Dimenticavo… Maratona di New York andata a segno senza alcun problema. Intendiamoci, 42 km non
sono mai banali e muscolarmente si sentono, ma la preparazione sviluppata mi ha permesso di correre
bene e senza ansie. Chi cerca il risultato imbocca ben altre strade in preparazione, ma per completare i 42 km ed uscirne bene non è necessario eccedere con km e dosi di intensità. Ognuno deve avere il proprio abito se vuole gioire in preparazione ed il giorno della maratona.
Un po’ di numeri
- 762 km corsi da inizio giugno al giorno della maratona (poco più di 5 mesi)
- 708 km corsi da inizio giugno a fine ottobre (5 mesi) media km mensile 141 km
- Le 22 settimane di allenamento hanno prodotto una media di 32 km settimanali
Riflessione: i km che ho fatto in 5 mesi li facevo, in età agonistica, in un mese e mezzo e preparavo distanze ben più corte della maratona..quindi?
Km per noi fondisti ne servono tanti, non bastano mai..ma c’è da capirne il giusto peso.
La lucidità nel programmare è sempre la carta vincente.
Ed il capitolo intensità? Con l’età va gestita perché la carrozzeria non è più così robusta, ma ripeto, tutto
va riportato a noi. Ogni atleta ha la sua storia e di conseguenza la sua preparazione.
E per chiudere aggiungo che..
…ogni obiettivo è sempre alla nostra portata. Basta essere onesti nell’analisi poi la resistenza ed anche il ritmo si costruiscono senza alcun problema.
Massimo Santucci
P.S. Grazie alle Dott.sse di SantucciRunning/Body Fix Lab: Rachele Baldini, Francesca Fontanelli, Ilaria
Inversi. Grazie ai compagni di allenamento e maratona Carlo Antonelli, Odette Ciabatti, Gian Piero
D’Amelio.