La curcuma longa è una pianta erbacea originaria dell’Asia meridionale appartenente alla famiglia delle Zingiberacee.
Conosciuta anche come lo zafferano d’oriente, è una delle spezie base utilizzata nella preparazione del curry.
Dai suoi rizomi, bolliti e lasciati essiccare al sole o in forno, per poi essere schiacciati, si ottiene una polvere di colore giallo-arancio, utilizzata moltissimo come spezia nella gastronomia indiana o come colorante per tessuti.
I principali componenti della curcuma sono i curcuminoidi, che donano alla spezia il suo colore così acceso.
Da anni ormai ha preso piede anche nella cucina occidentale, non solo per il suo sapore non troppo invasivo e per la capacità di ravvivare qualsiasi piatto grazie alla sua colorazione, ma anche per le sue proprietà benefiche.
La curcuma nella medicina ayurvedica e i suoi benefici
Da centinaia di anni nella medicina tradizionale indiana e cinese, la curcuma è utilizzata per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e immunostimolanti.
Secondo numerosi studi, la curcumina presente in questa spezia, aiuterebbe a ridurre i radicali liberi e quindi a rallentare il processo di invecchiamento dei tessuti, delle cellule cerebrali e sarebbe perciò, un’ottima alleata in presenza di malattie degenerative.
Utile per contrastare malattie cardiache, infiammazioni del cavo orale e per abbassare i livelli di colesterolo presenti nel sangue.
Allevia i dolori di stomaco e regolarizza le funzioni gastriche, attenuando gonfiori riduce l’infiammazione della mucosa intestinale e aiuta a far star meglio chi soffre di sindrome del colon irritabile.
In oriente viene utilizzata per trattare tagli, ustioni e ferite essendo un ottimo disinfettante naturale e cicatrizzante.
Come assumerla e in che quantità
La curcuma si può trovare in commercio sia in polvere (decisamente più pratica da utilizzare) che sotto forma di radice. Quest’ultima, una volta tagliata, deve esser conservata in frigorifero all’interno di un sacchetto per alimenti o di un vasetto di vetro chiuso, oppure è possibile sbucciarla e riporla in congelatore.
Il principale agente benefico di questa spezia è la curcumina che purtroppo è presente solo in piccola parte (2-5%).
È consigliato assumere ogni giorno circa 2-3 cucchiaini di curcuma all’interno dei pasti in abbinamento ad alimenti grassi (come olio extravergine di oliva, avocado, noci, salmone) che aiutano ad aumentarne l’assorbimento intestinale e ne migliorano pertanto l’efficacia.
Meglio aggiungerla a fine cottura o in bevande non troppo calde poiché il calore ne riduce i benefici.
Esistono anche degli integratori a base di curcuma, la dose consigliata è, in genere, di 1-2 capsule da 400 mg al giorno.
Importante non eccedere: dosi elevate e l’assunzione di integratori per periodi di tempo molto lunghi, possono causare problemi gastrointestinali ed epatici.
Controindicata in gravidanza
Durante la gravidanza e l’allattamento è sconsigliato l’uso frequente della curcuma: la curcumina potrebbe essere secreta attraverso il latte materno cambiando quindi il suo sapore e causare un lieve calo di peso nel neonato, pur non incidendo direttamente sulla sua salute.
È necessario rivolgersi prima al proprio medico di fiducia.