Una “vecchia” settimana di allenamento: indaghiamo

diari di allenamento

Il passato insegna e dà spunti per il futuro. La metodologia di un tempo non mostra il fianco. Gli anni che scorrono servono ad arricchire gli studi e le intuizioni senza privare il passato del suo infinito valore.
Analizzare per comprendere, decifrare, trasformare, migliorare.

Indaghiamo sulle settimane di allenamento del passato per carpire metodiche, taglio, equilibri.

Ecco una settimana (anni ’90) stesa per me dal mio validissimo allenatore ed inserita nel mese di maggio per finalizzare gare di circa 10 km (pianura e montagna) ed al tempo stesso sviluppare costruzione intensiva. Il valore di soglia anaerobica era di 3’10/12” al km.

Ecco la settimana:
Lunedì corsa 16 km post gara (aerobico rigenerante. Giorno seguente una gara dal tracciato
impegnativo di 8 km)
Martedì 1° allenamento: mattina corsa 10 km 2° allen: sera corsa 3 km + 6×500 in 1’20”, 1’19”,
1’19”, 1’20”, 1’19”, 1’19” recupero 3′ + corsa 4 km Tempi prestabiliti 1’20” – Media dei 500:
1’19”71 (lavoro fuori soglia per crescere in potenza e tolleranza al debito)
Mercoledì corsa 21,5 km (sessione di fondo per esprimere volume, recuperare ed attivare processi
cellulari)
Giovedì corsa 3 km + 2×3000 in 9’11”, 9’12” rec 3′ di corsa lenta + corsa 5 km Tempi prestabiliti
9’15” (corto veloce frazionato per economia in soglia)
Venerdì corsa 14 km (sessione di corsa lenta di recupero e scarico)
Sabato riposo (recupero)
Domenica Gara di 14 km su tracciato saliscendi in 45’43” (3’15” al km / 1° class.)
Tot. Km settimanali 105

Note:
• La settimana presa in esame è volutamente sbilanciata verso la qualità per i motivi sopra descritti.
• Nel regime di allenamento invernale il volume è stato decisamente più alto con inserimento di molti lavori di ritmo medio, progressivi, fartlek e le corse lunghe si sono svolte su tracciati in pianura di asfalto, pineta, spiaggia e numerose sono state le corse lunghe collinari.
• In primavera c’è stato un massiccio intervento di lavori sulla potenza aerobica.

Gli allenamenti parlano. Danno numeri che rispondono a valori. Poi ci sono le sensazioni, talvolta annotate sui diari di allenamento, altre volte che rimangono impresse nella memoria. Un insieme di dati
che ci offrono una visione perfetta del nostro organismo che parla anche nelle sue corse silenziose.

Massimo Santucci

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