Yes you are an IRONMAN

triathlon

Un racconto che abbiamo diviso in due parti. Oggi pubblichiamo “il prima”; poi passeremo alla narrazione gara

Yes you are an IRONMAN

Il racconto di Licio Torre

Prima parte, tutto quello che c’è stato prima della gara

Da un po’ di tempo avevo affiancato al podismo anche il nuoto e la bici. L’ho fatto un po’ per completamento dell’esercizio fisico, un po’ come assicurazione per garantirmi la continuità dell’attività fisica in caso di eventuali e malaugurati infortuni. Confido infatti che almeno una o due delle tre discipline, possano rimanere sempre praticabili se parzialmente infortunati.

Da un paio d’anni ero poi passato a fare qualche competizione diventando poi un triatleta a tutti gli effetti. Avevo tra le altre raggiunto anche la distanza del medio (o cosiddetto “Ironman 70.3”: 1.9 km nuoto, 90 km in bici e 21 km di corsa), ma avevo sempre visto l`Ironman intero (3.8 km nuoto, 180 km in bici e 42 km di corsa), come una chimera ed un qualcosa che già a livello di allenamento era praticamente incompatibile con la vita di una persona che lavora ed ha una famiglia.

fase a nuoto
Zona cambio nuoto/bici

D’altra parte quest’anno l’idea di parteciparvi mi stuzzicava sempre di più. Forse era un effetto collaterale della mia crisi di mezza età (ho 46 anni), ma una vocina dentro di me insisteva e mi diceva: “Bisogna provare!”.

L’idea era diventata un desiderio, ho quindi cominciato a raccogliere più informazioni e a fare un po’ di piani. Il desiderio era divenuto un obiettivo! E quando mi do un obiettivo è difficile che cambi idea.

Era marzo 2015 e partivo già con una discreta base di allenamento, ma sapevo che questa era tutta un’altra cosa!

Mi sono quindi rivolto a Massimo che da 5 anni mi allena, e gli ho detto: “Il 30 agosto di quest’anno vorrei fare l’IRONMAN di Vichy in Francia!”

frazione bici
Un passaggio della frazione in bici

Massimo era abbastanza abituato alle mie richieste bizzarre e variegate (maratona, mezza , trail, 50 km, wildtrail, skyrace etc.), ma questa richiesta era un po’ più “insolita” del normale!
Massimo mi ha quindi detto: “Pensaci bene. Sei sicuro di avere il tempo necessario da dedicarci?”. Ho quindi fatto un nuovo riesame sugli impegni lavorativi e la famiglia, ma avevo deciso. Costi quel che costi andiamo avanti!

Siamo quindi subito partiti mettendo 7 allenamenti settimanali e abbiamo fissato una prima tappa intermedia al 5 maggio, con la partecipazione alla distanza media dell’Ironman 70.3 di Aix en Province in Francia.

Inizialmente il nuovo volume di allenamenti intensivi mi pesava un po’. Fondamentalmente mi dovevo abituare alla riduzione delle ore di sonno per le levatacce al mattino e all’assenza di recuperi tra un allenamento e il successivo.

Ma dopo poco mi sono adattato e con la sapiente capacità di Massimo di dosare gli allenamenti, sono riuscito senza problemi ad aumentare sia l’intensità dei singoli allenamenti, che ad aggiungere altre 2-3 sedute alla settimana.

Alla fine i numerosi allenamenti erano diventati parte integrante della routine della mia giornata tipo. Le mattine mi svegliavo da solo prima che suonasse la sveglia e anche dopo gli allenamenti più lunghi che mi accompagnavano sino alla tarda serata, finivo stanco ma non distrutto.

Dopo la prova del medio, che si era svolta regolarmente, abbiamo quindi cominciato a mettere nei sabati e le domeniche dei lunghi-lunghissimi, spesso combinati.
Le prime volte soprattutto per la bici alla partenza ero sgomento…Pianificavo percorsi mettevo salite; ero abituato con il Podismo a ragionare su un’area racchiusa tra Viareggio Forte Dei Marmi e Camaiore ora si parlava invece di province! Lucca, Pisa, Livorno, Massa Carrara, La Spezia e di passi da valicare (Cipollaio, Passo del Vestito…). Dicevo tra me e me: “Io ci rimango per strada”. Ma poi nonostante fossero allenamenti di 6-7 ore in totale solitudine con uscite sino a 200km, dopo la partenza il tempo mi passava rapidamente.

Ormai dopo il lavoro in ufficio, casa mia era diventata esclusivamente una “zona cambio”! E così via sino a tre settimane dalla gara. E’ cominciato quindi lo scarico … (Scarico per modo di dire, perché le singole sedute di allenamento, se viste con il metro di quando mi allenavo per la maratona, sembravano ben altra cosa…).

Alla fine si avvicinava il D – DAY. Fisicamente stavo bene, ero ben allenato e molto concentrato sull’obiettivo.
Non posso negare che ogni tanto un po’ di paura mi veniva.
Nonostante mi ritenga un podista discreto e con una certa esperienza, era proprio l’idea della terza disciplina, ossia la maratona a piedi, a preoccuparmi di più.
Sono sicuro che tanti di voi sappiano cosa vuol dire durante una maratona andare in crisi: “Hitting the wall.” (letteralmente: “Colpire il muro”).
È una cosa che può accadere per molto poco..(essere andati un po’ troppo veloci i primi km o aver trascurato un rifornimento ecc.). L’idea quindi di dover affrontarne una dopo quella nuotata e quella pedalata, mi lasciava veramente incerto su come avrei reagito. (Se vi capita, andate a vedere su you tube cosa successe alla pluricampionessa mondiale di Ironman Paula Newby Frazier. Era prima e a circa 400 mt dall’arrivo crolla ed impiega una decina di minuti per raggiungere il traguardo! Però mi raccomando non guardatelo il giorno prima della gara!!!).

Arriva quindi domenica 30 agosto, il mio D-Day.
Ero già arrivato il venerdì sera a Vichy ed avevo fatto il cosiddetto Check in per riconfermare la mia partecipazione.
Avevo ricevuto il mio braccialettino identificativo che ti viene sigillato al polso e che diventa il tuo documento di identità per tutta la gara. Quindi ricevuto i numeri e i pettorali e il briefing con le istruzioni e orari. Sabato avevo quindi preparato la bici e le borse per ciascuna transizione.
Ho controllato e ricontrollato tutto; vi assicuro che non è banale l’elenco di ciò che serve e di come e dove ogni cosa debba essere messa. Ho portato tutto quindi nelle rispettive zone cambio.
Poi una bella passeggiata per Vichy con Ellen mia moglie per distrarsi…
La tensione si affacciava continuamente dicendomi: “Ma sai cosa devi fare domani? Te ne rendi conto?”.

Continua…

ironman vichy france
Ironman Vichy (France)

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