
Il podista di livello amatoriale a volte si fa travolgere dalla passione per la corsa e comincia a vivere solo in funzione di quella. Un vortice che richiede sempre più tempo ed energie nervose. Al termine perde il piacere di correre perchè il suo obbiettivo è solo dimostare a tutti il proprio valore. Leggiamo questa esperienza vissuta da un podista.
Il troppo allenamento
All’inizio della mia carriera podistica ho conosciuto una persona che era attirata come me dalle gare e dall’agonismo. Questa persona nel giro di poco tempo, ha provato ad intensificare i propri allenamenti.
Dopo un breve periodo di scambio d’informazioni, ha subito modificato il sistema di allenamento introducendo 4 lavori la settimana (prevalentemente forza e potenza aerobica), riducendo al minimo i km di recupero.
Subito vide i primi risultati, ripetute sempre più veloci e record che cadevano in allenamento.
In gara ero puntualmente battuto e di conseguenza criticato per la metodologia “blanda” che seguivo.
Improvvisamente per lui tutto divenne secondario, la giornata ruotava intorno all’allenamento: il pranzo, la cena, il rigoroso riposo, perfino le persone con cui parlare ed allenarsi erano scelte in base ai loro tempi, nulla era concesso al caso, tutto rientrava dentro tabelle prestabilite e le distrazioni erano sempre meno. Guai mangiare fuori o fare tardi.
Con lui non si parlava d’altro perché esisteva solo “andare forte”.
Non si poteva neanche più fare il lento insieme in quanto era fissato ad un ritmo prestabilito e rigoroso.
Per due anni fu un continuo migliorarsi e raccogliere risultati, ma proprio quando sembrava riuscire a cogliere risultati eccellenti sono iniziati i primi problemi.
Iniziò ad avere disturbi con il sonno, non più regolare e continuo, poi con stanchezza e forma fisica scadente, infine con lo stomaco, gastrite e continui mal di pancia.
Il tutto è stato fatto senza mai mollare gli allenamenti sempre duri e faticosi, ma non più così redditizi; anzi le prestazioni cominciarono a peggiorare fino ad arrivare sfinito e sfiduciato e ad indurlo a fermarsi.
So queste cose perchè conosco il medico che lo aveva in cura, con il quale più di una volta mi sono trovato a correre insieme.
Mi sarebbe piaciuto ottenere i risultati raggiunti dal mio amico, ma se devo fare un confronto mi accorgo che io a distanza di anni corro ancora con motivazione e piacere mentre lui non corre più…