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Domenica 5 Febbraio 2017 – Trail Monte Penna, il racconto di Sara
Mi sveglio prestissimo, il tempo non è dei migliori, ci sarà sicuramente da divertirsi con il fango. Mi preparo con calma e alle 7:30 sono già al circolo a Pappiana dove ho appuntamento con Marco.
Marco arriva alle 8:00 insieme a Mario del soccorso alpino, che correrà con noi e Antonio che dopo un caffè ci accompagna alla partenza della gara sulla sua Mini dove son costretta a viaggiare in braccio a Mario.
Appena arrivati ci facciamo un theino caldo, salutiamo al volo gli amici scattando anche qualche foto e poi ci godiamo la partenza in tutta tranquillità.
Partiamo subito corricchiando piano e fermandoci ogni qual volta a togliere cartelli e balisse. Il percorso è molto bello e corribile, si alterna tra strade bianche, sentiero di bosco, passaggi in uliveti e pochissimo asfalto.
Continuiamo il nostro lavoro di “raccoglitori” lasciando il risultato del nostro lavoro agli operatori dei ristori o dei punti di controllo che ci accolgono ben volentieri perché sanno che al nostro passaggio sono liberi di svignarsela ed andare a mangiare qualcosa.
Le balisse sono veramente tante e ci attardiamo un po’ per togliere maledicendo un po’ quelle sistemate sui rovi che ci riempiono le mani di spine; ma numericamente tante, impossibile perdersi solo il colore un po’ sbiadito avrebbe potuto, insieme alla nebbia, renderle poco visibili.
Mario rallenta un po’ per via dei crampi, noi iniziamo a preoccuparci perché siamo indietro e la nebbia continua ad aumentare.
Finalmente arriviamo al cancello orario delle 3h dove ci prendono bonariamente in giro e ci offrono tortellini in brodo, cosa alquanto gradita e che mi stupisce perché di solito il brodo lo danno nelle ultra a partire dal 60° km.
Mario decide saggiamente di fermarsi qua e al suo posto subentra un signore simpatico ed alla mano, Roberto, che scoprirò durante la condivisione di questo breve viaggio, essere un colonnello dell’Aeronautica che gentilmente mi dona preziosi consigli su come strutturare i carichi all’interno dello zaino.
Passiamo davanti a meravigliose case nel bosco continuando a salire fino in vetta al Monte Penna dove ci offrono grappini e sangue di drago che ci carica prima di affrontare una bella discesa sdrucciolosa, resa ancora più impervia dall’ abbondante fango…il colonnello “ni dà di culo”, io e Marco manca poco ci rompiamo l’osso del collo ma la prendiamo a ridere e finisce tutto così tra battute ed simpatiche imprecazioni verso coloro che hanno tolto le corde prima del nostro passaggio.
Ultimo ristoro becchiamo gli ultimi due concorrenti un signore e una donna, lei sprinta in discesa e non la vedremo più, lui ha problemi ad un ginocchio…noi lo accompagnamo per un tratto cercando di fargli coraggio ed intanto continuiamo con le nostre chiacchiere e lavoro.
Lo lasciamo andare avanti e dopo due minuti dal suo arrivo, arriviamo noi a chiudere la gara tra battute da “tapascioni” e quant’altro, felicissima per una volta di essere arrivata ultima, in 6h06′ ma con una tranquillità di spirito e nessuna fatica o stanchezza nelle gambe.
Gentilmente uno degli organizzatori mi accompagna alle docce che con mio grande stupore, trovo ancora belle calde. Saluto l’ultima donna con cui faccio la doccia e poi insieme andiamo a mangiare pasta al pomodoro, x fortuna non troppo scotta, rosticciana tenerissima e grappini dell’omino che ci fanno diventare tutti più allegri e belli paonazzi…Ultime foto di rito e poi ritorno in quel di casa.
Voglio ringraziare tutto il team G.P. Rossini per avermi dato questa opportunità, per me è stato un onore che spero di poter ripetere in futuro. Ringrazio anche i miei compagni di viaggio: Marco, Mario e Roberto che si sono rivelati validi aiutanti e persone squisite con cui ho riso tantissimo e passato una giornata indimenticabile! Grazie infinite a tutti!!