Passerà

La gazzetta di Clara ep. 64

Trilogia “Bolle di pressione” – Testo 3

Sofia è in macchina, in autostrada. I pini marittimi si susseguono come onde in un mare di silenzio. La luce è tersa, quasi irreale, limpida come l’acqua di un lago ad alta quota.
Mandorla si gira verso di lei e sussurra: “Siamo a Nizza.”

Sofia annuisce. Ma la mente è altrove.

Sta pensando a chi, vicino a lei, sta vivendo un infortunio. Non è un medico, né una fisioterapista, né una figura professionale specializzata.

È solo, qualcuno che vuole bene e che si sente inutile.

Ascolta, abbraccia. Cerca di consigliare specialisti, dare conforto e insegue parole appropriate. Ma alla fine, resta lì, sentendosi spettatrice e impotente.

E si ricorda.

Ricorda quel periodo, lungo, in cui la fascite plantare non la lasciava in pace. Un dolore che si spegneva e poi tornava, come una fiamma sotto la cenere. Camminare, allenarsi, stare in piedi troppo a lungo… tutto diventava fonte di dubbi: Sta peggiorando? Ho fatto troppo? Ho sbagliato scarpe? Mi passerà mai? Il pensiero era più pesante del dolore stesso.

Finché un giorno, stanca, forse maturata, ha deciso di cambiare sguardo. Ha iniziato ad ascoltare il dolore come se fosse una voce. Ha smesso di combatterlo. Hanno iniziato a dialogare, e ha capito che era un suo amico che voleva insegnarle qualcosa, per poi andarsene. Ha iniziato ad avere fiducia che sarebbe passato. Il dolore non sparì subito, ma cominciò a diventare più silenzioso e più sopportabile. Si diceva “Passerà“ e che, in fondo era giusto così, come se anche lui, sentendosi accolto, non avesse più bisogno di urlare.

Ci sono degli esercizi e dei modi di agire nei momenti di carico che le ha insegnato lui, e che lei esegue ancora oggi. Ci pensa mentre la strada scorre, mentre la voce di Mandorla torna a riempire il silenzio con piccole osservazioni sul paesaggio. Le risponde a metà, ma le è grata. Perché anche questo fa bene: non dover spiegare tutto.

Guarda fuori dal finestrino. Il mare, in lontananza. Un motociclista che sorpassa. Una famiglia che ride dentro una macchina accanto. Si sente piccola, minuscola. Ma anche più leggera. Non tutto si può risolvere. Ma molto si può modificare. E il corpo lo sa, anche quando la mente fa resistenza.

Vista di un'autostrada con traffico, alberi verdi e cielo terso in lontananza.

Passerà. E se non passerà subito, va bene lo stesso.

Clara

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