
Il principio dell’allenamento vive sulla diversificazione degli stimoli. E’ importante capire le distanze più adatte da proporre, ma soprattutto le andature di percorrenza. Il cuore ci suggerisce se andiamo incontro ad uno stimolo corretto. Vediamo un esempio e le relative valutazioni.
I lavori misti
. Vediamo l’andamento di un allenamento che prevedeva 3×1000 metri + 6×500 metri
. Il ritmo previsto per correre i
. Il ritmo indicato per coprire i
. Non era previsto un recupero di diversa origine fra le 2 serie
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Distanza |
Tempo |
Frequenze cardiache |
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1000 |
4’12”4 |
162 |
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1000 |
4’07”3 |
169 |
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1000 |
4’10”4 |
171 |
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500 |
1’57” |
172 |
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500 |
1’56”2 |
172 |
|
500 |
1’58”2 |
173 |
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500 |
1’58”1 |
175 |
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500 |
1’59”6 |
173 |
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500 |
1’59”5 |
175 |

. Il tempo complessivo dei
. Le ripetute sui
. Unica nota non buona è stata la spiccata compressione del lavoro cardiaco a denotare una mancanza di “più velocità a disposizione”. È, infatti, preferibile avere un compasso cardiaco ben distinto ed aperto al cospetto delle varie velocità sviluppate. Questo è un problema riscontrato in molti amatori ed in modo particolare in chi ha cominciato a fare sport in età non più giovanile.
. Esercitazioni a forte sollecitazione respiratoria aiutano l’adattamento del cuore in condizioni di variabile intensità.

