Le scuole africane: il Marocco

  E’ sicuramente interessante capire le metodiche di allenamento delle varie scuole. Molte hanno segnato significative evoluzioni circa la teoria dell’allenamento. Vediamo la filosofia che segue la scuola marocchina che ha espresso atleti dall’immenso talento. 

LE SCUOLE AFRICANE: IL MAROCCO

Abdelkader Kada allenatore dei più grandi esponenti del mezzofondo del Marocco, ha metodi di lavoro che meritano di essere visti. Interessante è senz’altro la sua visione relativa alla pianificazione dell’allenamento.

E’ basata su questo schema:

         fase di adattamento

         fase di accumulo

         fase di acquisizione

         fase di competizione annuale

         fase di accumulo 2

         fase di acquisizione 2

         fase di competizione estiva

Molti dei sistemi d’allenamento tradizionali, sono proposti dal tecnico marocchino in forme diverse. Ad esempio la proposizione del fartlek, prevede l’esecuzione classica e una evoluta. Quest’ultima è spesso effettuata in pista per avere un miglior controllo delle andature e dell’azione dell’atleta.

Ampio uso è fatto del lavoro intermittente diviso a sua volta in:

         interval training classico

         intervallato estensivo

         intervallato intensivo

         intervallato ripetitivo

Grande attenzione Kada rivolge allo sviluppo della resistenza alla forza. Le specialità del mezzofondo richiedono capacità motorie complesse e di conseguenza un’ottimizzazione del lavoro muscolare è necessaria.

Il controllo ricorrente delle caratteristiche cinematiche temporali della corsa sono un punto fondamentale delle metodiche della scuola marocchina.

L’ampiezza del passo, il rapporto della frequenza con l’ampiezza, la durata della fase di volo rispetto a quella d’appoggio sono dati basilari da controllare.

Con l’insorgere della fatica, il compasso delle gambe comincia a ridursi. Un ottimo allenamento della forza resistente va ad agire in modo influente per contrastare questo deficit.

Per ottenere adattamenti in questa direzione vengono utili gli esercizi di muscolazione a carico naturale e non solo.

Rispetto alle proposizioni classiche, Kada utilizza le salite brevi solo come lavoro d’introduzione. Nel periodo specifico fa lavorare principalmente i suoi atleti in salita su distanze che vanno dai 250 ai 500 metri.

Il tecnico fa compiere ai propri atleti diversi periodi in altura, ritenendoli fondamentali per far aumentare i loro valori sanguigni.

Le varie fasi di pianificazione che ho indicato, hanno una durata di circa 12 settimane ciascuna. Sono previsti 13 allenamenti settimanali. In genere la mattina è effettuata la seduta di corsa semplice ed il pomeriggio è curata la qualità.

Le chiavi di lettura che utilizza il tecnico per conoscere l’atleta nei suoi precisi valori, sono lasciate alla valutazione di alcuni parametri.

I concetti di capacità aerobica, resistenza aerobica e velocità massima aerobica sono presi come riferimento per strutturare con precisione il programma da proporre.

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