La gazzetta di Clara ep. 52

Oggi, i rumori in ufficio si moltiplicano continuamente. Il telefono squilla frequentemente. I colleghi scambiano opinioni su temi di vario genere. Alcune persone varcano la porta inaspettatamente.
La mia concentrazione viene messa a dura prova. Mi si richiede continuamente di concentrarmi su cose diverse da quelle che sto facendo. “Sono contenta di averla aiutata, arrivederci”. Così termino l’ennesima telefonata.
Prima di passare al prossimo compito, guardo il mio braccialetto al polso sinistro. È sempre con me e mi ricorda di respirare, ascoltare lo stato della mia muscolatura e muovere mani, braccia, spalle e busto. Come una scarpa che mi invoglia a essere indossata per iniziare a scoprire le sensazioni che regala a macinare nuovi chilometri, così lui è lì per ricordarmi che sono io a dovermi curare di me stessa.
Chiudo gli occhi, respiro profondamente e sento un pensiero forte e chiaro: “Stop, pausa e movimento”. Metto lo schermo in standby, lascio la scrivania e mi dirigo verso la cucina per farmi un tè. Sorrido e sono felice di essere riuscita a impormi quest’altra pausa e di fare due passi. Mentre aspetto che l’acqua bolla, faccio delle rotazioni con il bacino, con il busto e con le spalle. Sento il petto che si apre e il collo che si rilassa. Torno al mio posto e regolo la scrivania per poter continuare a lavorare stando in piedi. Sorrido, grata della possibilità di poter decidere quando sedermi e quando stare in posizione eretta. La mia collega mi guarda sorridendo mentre faccio i miei piccoli esercizi e mi prende come esempio. Movimento, risate e leggerezza mi accompagnano anche qui, mentre lavoro.
Clara
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