
In competizioni collinari si modificano in continuazione le velocità di corsa ed i ritmi cardiaci. In teoria lo sforzo richiesto al cuore dovrebbe essere di tipo più regolare possibile e l’arco oscillatorio piuttosto contenuto. La sensibilità del podista di saper gestire ritmi medio alti, contribuirà al miglior risultato in gara. Vediamo nello schema proposto il range di andature e frequenze dell’atleta analizzato.
Andamento cardiaco in gara collinare
Vediamo come si comportano le frequenze in gara in un tracciato che presenta un continuo cambio di pendenze e di terreno.
Il corridore preso in esame ha 34 anni e si allena 4 volte la settimana. La gara misura 12,850 km.
Descrizione percorso:
dopo un primo km con salita e discesa, inizia un tratto di 2 km di bosco impegnativo. Seguono 3 km di discesa asfaltata a pendenza non fissa. Fino al 10° km il percorso trova dei tratti misti per poi andare a salire continuamente nel tratto dal 10° km fino all’arrivo. Negli ultimi metri è presente un tratto con una scalinata.
Ecco il grafico.
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Km
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Tempo km parziale
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Frequenze cardiache
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1
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3’50”
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164
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2
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5’18”
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165
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3
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3’42”
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166
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4
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3’06”
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178
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5
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2’59”
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180
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6
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2’45”
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174
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7
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5’50”
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173
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8
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3’53”
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168
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9
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5’05”
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171
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10
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3’26”
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169
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11
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4’59”
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173
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12
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5’01”
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175
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12,850
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3’34”
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177
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Notiamo che le velocità variano dal km più veloce a 2’45” su tratto in discesa di asfalto all’8-10% ad un tratto lento in salita di bosco a 5’18”.
Nel tratto veloce abbiamo 174 come frequenza cardiaca mentre nel tratto lento 165.
Nel tratto finale di gara le frequenze salgono a 177, mentre il tetto cardiaco lo troviamo nel secondo km di discesa con 180.
Possiamo notare come i dati sono altalenanti e non seguono un andamento preciso.
L’atleta, pur mantenendo un impegno costante, non tiene una frequenza regolare e ad andamento crescente come di solito avviene in una gara in pianura.
Questo aspetto è dovuto ad un continuo cambio dell’impegno energetico e muscolare, ma anche a scelte strategiche per preservare energie in presenza di un percorso impegnativo.
Si può notare in ogni caso; come la forbice delle frequenze rimane in un ambito accettabile, fra 164 e 180.
Rileviamo soprattutto che dopo il naturale adattamento dei primi 10 minuti di gara, le frequenze stanno fra 168 e 180 con un arco di lavoro di 12 battiti.
Possiamo quindi considerarla una gara corsa in modo buono dall’atleta che abbiamo preso in esame.

