Bekele: come chiudere veloce

Kenenisa Bekele: 2 trionfi alle Olimpiadi e svariati titoli mondiali. Quello che fa in pista lo ripete in campestre. Atleta fortissimo sul ritmo, impressionante in volata. Lo possiamo considerare un Gebrselassie moderno, perchè dotato di una forza ed una reattività maggiore. Facciamo alcune riflessioni sull’ultimo giro corso in 53″ nel 10000 metri olimpico.

Bekele: come chiudere veloce

 

 Kenenisa Bekele chiude in 53” l’ultimo 400 metri dei 10000 metri olimpici e dà l’impressione di non premere a fondo sul pedale dell’acceleratore.

 Il secondo arrivato, l’etiope Shihine è ormai lontano e non serve aggredire la retta finale.

 53” nei 400 metri finali, significa un ritmo sugli 800 metri da 1’46” e se estendiamo il ritmo ai 1000 metri, significa 2’12”5!

Possiamo affermare che Bekele ha corso “piano” fino all’ultimo giro, ma in ogni caso ha corso un 10000 metri da 27’ e vale a dire ad un ritmo medio di 2’42” al km, quindi anche per lui non una passeggiata.Questo ci insegna che un atleta può chiudere forte una gara anche con gambe affaticate, perché Bekele non corre certo un 400 metri “secco” tanti secondi più veloce di quanto ha fatto nel diecimila di cui parliamo.

 La sua chiusura di gara è di certo dovuta ad un talento unico e sopraffino, ma è chiaramente costruita con allenamenti di capacità lattacida a modulo variabile.

 Per capirci si parla di quelle ripetute con finale in versione di sprint. Sono allenamenti che vanno strutturati con intelligenza e calibrati alla perfezione sull’atleta. Sono training nei quali l’atleta deve dimostrare tutta la sua maturità e la sua sensibilità al ritmo.

Sono sedute che vanno preparate con pazienza e introdotte nei programmi d’allenamento di atleti con una solida base alle spalle.

Sono allenamenti che hanno minor importanza nella preparazione delle lunghe distanze, mentre il mezzofondista deve saper allenare anche questo aspetto perché finire forte vuol dire vincere la gara o guadagnare posizioni negli ultimi metri.

 

 

Le caratteristiche muscolari esistenti nell’atleta sono fondamentali perché “essere veloci nella resistenza” non è per tutti, ma margini di crescita li possono avere tutti i podisti. Prendiamo quindi spunto dai campioni per mettere in pratica i sistemi evoluti dell’allenamento moderno.

La chiave sta nel comporre frazioni all’interno delle ripetute e “ballare” fra la velocità gara ed il picco lattacido.

Come preparazione a questo tipo di allenamenti bisogna però lavorare su fasce più morbide in modo da creare piattaforme per il periodo agonistico.

Una volta individuate le 4 marce base del corridore; sarà semplice per il tecnico studiare i “salti” da proporre al suo atleta nel corso delle sedute prese in oggetto.

 

 

Gruppo ai allenamento Santucci Running

Da oltre 30 anni trasformiamo le persone in atleti esperti di Corsa su Strada, Maratona, Pista, Trail Running e Ironman.

RICHIEDI UN PIANO DI ALLENAMENTO
PERSONALIZZATO E RAGGIUNGI I TUOI OBIETTIVI

I NOSTRI PARTNER