Maratona di Atene, racconto della Maratona di Atene.
Quando il Mister, all’inizio dell’estate mi disse…Ody andiamo ad Atene a fare la maratona….e quando??…11 Novembre…
La notizia non mi entusiasmò per niente, l’idea di correre un’altra Maratona, soffrire di nuovo con i miei piedi che dopo 21/25 km cominciano a lamentarsi con forti dolori da costringermi a fermarmi per poter alleviare il dolore e ripartire e poi la preparazione, quella ancora più devastante… no! no! no! non ce la posso fare…questo è quello che pensai quando tornai a casa.
Ma non fu la realtà, doveva prenotare il volo… ho bisogno dei tuoi dati… no Massimo penso di non venire….e no Ody dai, non puoi rinunciare… dissi di sì ma non sono mai stata convinta fino al momento del via !!
Preparare la Maratona… i lunghi.. a fine settembre non ne avevo fatto neppure uno… per non farlo arrabbiare decisi di fare il mio primo dividendolo in due, mattina gara a La Culla di Camaiore, km 9,5 con tratti dove solo le capre potevano salire, fra l’altro è stata pure una gara che mi è piaciuta tantissimo, e pomeriggio 15 km in pineta a ritmo di 4’55”.
La settimana successiva però dovevo per forza fare il “lungo vero”, quindi di comune accordo decidemmo che potevo correre la staffetta a Lucca, la 10 x 1h in pista, prima frazione e poi ancora 1h30′ spostandomi sulle mura… totale 30 km ma i piedi questa volta si lamentarono parecchio… Massimo li ho fatti ma non va, ho troppo dolore… era un dirgli le cose quasi per farlo star male e addossargli la colpa perché mi aveva “costretto” a fare la Maratona.
20 giorni prima dell’evento mi propose un collinare di 30 km… Ody così mettiamo altri chilometri nelle gambe e poi in salita, ci servono per Atene, il percorso è duro, ci sono tante salite e ne approfitto anche io per fare dei chilometri… già, lui addirittura stava messo peggio di me!!
Partiamo per questi 30 km, alle 14.30 dalla Freddana, destinazione Passo Lucese, poi si decide… ero preoccupata già da alcuni giorni, fare la salita col Mister, mi “cencia” bene bene…non riuscirò mai a tenere il suo passo… infatti è andata proprio così, i 30 km li abbiamo fatti, lui fresco come una rosa io distrutta a tal punto che appena arrivata a casa mi sono addormentata nella cuccia del cane !!
A 15 giorni dalla Maratona gli chiesi cosa avrei dovuto fare nel fine settimana… Ody bisogna fare un pò di chilometri…va beh, quanti ?… 25!! … ma sei sicuro ?????…la vuoi fare la Maratona o no? NO!!!
Comunque i 25 km li feci, anche lì con tanta sofferenza, il dolore ai piedi non mi dava la carica giusta per affrontare questa Maratona.
11 Novembre, il fatidico giorno è arrivato, già da tempo avevamo deciso di correrla insieme, non ho mai corso una Maratona col mio Mister, e questa di Atene era quella giusta, nessuna ambizione di tempo, senza pensieri, lo spirito era quello di arrivare in fondo, una corsa delle Tre Province, con sosta ai ristori o spugnaggi ogni 2,5 km, lui per decontrarre la schiena e io per alleviare il dolore… questo era quello che ci eravamo promessi.
La partenza era da Maratona, entusiasmo e qualche timore per tutti e due, però arrivati là l’atmosfera aveva qualcosa di inusuale, non quella delle altre Maratone, circondati da colline, immersi nel niente che facesse pensare alla partenza della maratona, intorno a noi tre case e tanti olivi. Lasciamo la sacca col cambio e insieme alla ressa ci dirigiamo alla griglia 4, impressione? Sembrava di essere ad una gita tra amici, io non mi stavo ancora rendendo conto che dovevamo correre 42 km!! 1′ di silenzio in onore alle vittime dell’incendio di questa estate, che fra l’altro la zona interessata era sul percorso, e poi la partenza…ritmo di crociera da seguire: “tranquillo”, ma fino al 10° eravamo leggermente sotto i 5′ e sapevamo di dover affrontare delle salite piuttosto impegnative… Ody così andiamo troppo forte non so quale sia la tua intenzione ma l’obiettivo è sotto le 4 ore, nulla più… prima brontolata, mi rimetto in riga… prendiamo un rametto di olivo dalle persone che ce lo offrivano lungo il percorso, simbolo di pace in memoria della grande impresa di Filippide. Tanti bambini sul percorso che ci offrivano il cinque, cercavamo di renderli felici battendo le nostre mani sulle loro. Prima sosta dopo 10 km, pochi secondi ma molto preziosi per noi, si beveva, ci rinfrescavamo perché faceva abbastanza caldo, si smorzava il dolore e si ripartiva, tutto questo ad ogni punto acqua, che erano ogni 2,5 km, fino all’arrivo. I primi 19 km sono passati veloci, quasi mi meravigliavo, mi sembrava un attimo prima di aver visto il cartello del km precedente, si il cartello permanente come quello delle segnalazioni storiche, a testimonianza del vero tragitto della Maratona.
Passaggio alla mezza su 1h50′ e per me una leggera crisi, i piedi cominciavano a protestare, e il peggio doveva ancora venire!!
Massimo tranquillo, in salita andava avanti con leggerezza e io arrancavo, in discesa io mi trovavo molto più a mio agio, si invertivano le parti.
Passati i 30 km il peggio era ormai alle spalle e fino a lì era andato tutto bene… ci fermiamo per la consueta sosta spostandoci a bordo strada per non intralciare il passaggio, io a bere e lui a fare i suoi movimenti per sciogliere la schiena, davanti a noi due persone che ci guardavano senza capire, non eravamo stanchi, si parlava ridendo e questi sicuramente non capivano il motivo della nostra sosta… Massimo si gira verso di loro e dice “tutto ok, noi ora andiamo eh”.
Atene ormai era conquistata, mancavano gli ultimi 10 km, sinceramente stavo meglio del previsto, aver gestito con Massimo i primi chilometri e avendo fatto tutte le soste mi ero salvaguardata i piedi, Massimo invece cominciava ad accusare qualche doloretto, ma solo per una questione di poco allenamento, preparare una maratona correndo sui 30 km settimanali.. solo il Mister ci può riuscire!! Ormai era fatta, mancavano pochi chilometri, la gente al bordo strada che ci urlava “bravo! bravo!” non mi ero accorta che avevo aumentato l’andatura ed il Mister…Ody stai andando a 4’30” non so che intenzioni hai, io voglio continuare come abbiamo fatto sino ad ora, senza spremermi in attesa di assaporarmi il traguardo insieme a te… era stato solo un attimo di smarrimento ero troppo felice!!
41°, ultimo km, giriamo la curva e davanti a noi una discesa a perdita d’occhio, la gente che continuava ad urlare e applaudire, tante emozioni racchiuse in quei metri di strada, ce l’avevamo fatta, come Filippide anche noi eravamo giunti alla raggiungimento della meta, ultima curva e davanti a noi l’ingresso dello Stadio Panathinaiko, BRIVIDI!!!
Le gambe andavano da sole, io e Massimo fianco a fianco sulla pista nera abbiamo ingranato la marcia correndo gli ultimi 195 metri in scioltezza come se i 42 km precedenti non fossero neppure esistiti, esultando, mano nella mano per aver concluso “LA MARATONA” insieme.
Un forte abbraccio sotto il traguardo a dimostrazione di quanto è stato importante, almeno per me, aver potuto correre al suo fianco.
Tutta la mia gratitudine ed un immenso affetto, anche se con lui non riesco a dimostrarlo, per quello che mi ha trasmesso in questi 42,195 km, si impara anche così col Mister, senza di lui avrei sicuramente sbagliato ad impostarla e non avrei di certo apprezzato il vero fascino di questa Maratona.
Già dimenticavo una parte importante di questa avventura, Gianni, compagno di allenamento e amico irrinunciabile per le nostre trasferte, Domenico che non mi stancherò mai di ringraziare per la sua generosità, bontà e disponibilità, mi ha adottata dall’inizio del viaggio riportandomi a casa, Elisabetta e Alessandro per la loro compagnia e per il sostegno morale.