Steve Ovett, sessioni che offrono stupore

Steve Ovett e Harry Wilson

Harry Wilson era l’allenatore di Steve Ovett, ovvero di un atleta straordinario che ha scritto pagine memorabili di atletica amplificate anche dalla rivalità con il connazionale Sebastian Coe.

Ovette era alto 1.83 per 70 kg. Nel 1980, alle Olimpiadi di Mosca, vinse la medaglia d’oro negli 800 metri in 1′45”40′′.
Nella sua carriera il campione britannico stabilì 3 primati mondiali nei 1500 metri arrivando a 3′30”77.
Anche sul miglio siglò due record del mondo: 3′48”8 e 3′48”40. Arrivò al primato mondiale anche sulle 2 miglia con 8′13”51.

Possedeva grande resistenza ed al tempo stesso una meravigliosa ritmica di base ed il personale di 1’44”09 sugli 800 metri parla chiarissimo.

Il suo allenatore gli proponeva talvolta sessioni incredibili che prevedevano produzioni di lattato alle stelle ed un recupero che potremmo definire provocatorio.
Una sessione di cui si è sentito parlare, e riletta sulla pagina del campione olimpico, è la seguente: 1×200 metri recupero 30” a seguire 1×400 metri recupero sempre 30” ed 1×600 metri.
Cosa c’è di strano? Che le prove dovevano essere svolte alla stessa velocità e parliamo di una velocità folle.
I 200 dovevano essere coperti in 25”, i 400 in 50” ed i 600 in 1’15”.
Stiamo parlando dell’assurdo, ma Ovett stupì.
La prima frazione venne corsa esattamente in 25”. Passarono in un soffio i 30 secondi di recupero previsti ed avvenne la partenza per il 400. La frazione venne corsa esattamente in 50” come richiesto.
Ovett terminò i 400 ansimando, si girò verso Wilson dicendogli che non sarebbe potuto ripartire, le gambe gli esplodevano.
L’allenatore non si curò assolutamente di quanto riferito dal suo atleta e partì con il conto alla rovescia….. “cinque, quattro, tre, due, uno… vai”. Ovett corse il 600 in 1’16”.
Una seduta strabiliante. Il 600 doveva essere corso ad un ritmo più veloce rispetto al record del mondo attuale sugli 800 metri. Questo rappresenta la capacità di guardare oltre dal punto di vista del tecnico e dell’atleta. Due pazzi che hanno scritto pagine di storia dell’atletica.

Da qui si acquisisce, si cresce, si impara che sognando si può. Con misura e follia. Gli opposti offrono sempre qualcosa di speciale.

Leggi anche “Il mezzofondo: analizziamo Sebastian Coe

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