
Continua la descrizione dei muscoli della gamba. Per concludere questa regione dobbiamo prendere in esame la regione laterale e la regione posteriore (in quanto la anteriore è stata descritta nella prima parte). La regione laterale, comprende il muscolo peroniero lungo e il muscolo peroniero breve.
Il muscolo peroniero lungo è il più superficiale e il più lungo tra i due, penniforme, piatto, si estende dalla fibula al primo osso metatarsale. Contribuisce alla flessione plantare del piede, lo porta lateralmente in abduzione, facendogli eseguire un movimento di rotazione per cui la faccia plantare guarda lateralmente. E’ quindi flessore, abduttore e rotatore laterale contemporaneamente. Se questo muscolo è deficitario, diminuisce la capacità di flessione e pronazione del piede. Si ha difficoltà nell’alzarsi in punta dei piedi, si ha una tendenza al varismo.
Il muscolo peroniero breve è situato sotto il precedente ed è anch’esso lungo, appiattito e penniforme. Esso è abduttore del piede, a cui imprime nel tempo stesso un movimento di rotazione laterale. E’ flessore plantare soltanto quando il piede è flesso dorsalmente sulla gamba.
Si può vedere in figura sottostante il muscolo peroniero (peroneo) lungo e breve, lateralmente, nella gamba.
La regione posteriore della gamba comprende 8 muscoli, divisi in strato superficiale e profondo. Fanno parte dello strato superficiale il muscolo gastrocnemio (gemello mediale + laterale), il muscolo soleo, il muscolo plantare. Lo strato profondo è costituito dal muscolo popliteo, tibiale posteriore, flessore lungo delle dita e flessore lungo dell’alluce.
I muscoli gemelli della gamba sono due muscoli voluminosi, appiattiti, che nascono separatamente dall’estremità inferiore del femore. Questi muscoli flettono plantarmente la caviglia. Se deficitari predispongono al piede cavo, determinano il piede talo. La loro retrazione favorisce il piede equino e diminuisce la capacità di sollevarsi sulla punta del piede.
Il muscolo soleo, largo e molto grosso, è situato anteriormente e profondamente ai due muscoli gemelli. Anch’esso concorre alla flessione anteriore della caviglia e alla predisposizione al piede cavo, talo e alla diminuzione della capacità di sollevarsi sulla punta del piede.
Il muscolo plantare è un muscolo molto piccolo, triangolare, piatto, medialmente e sotto al gemello laterale. La sua azione è di tendere la capsula articolare del ginocchio e di intervenire nella flessione plantare del piede (oltre che nella flessione della gamba sulla coscia). Se deficitario, diminuisce notevolmente la capacità di sollevarsi sulla punta del piede.
Il muscolo popliteo è un muscolo triangolare, appiattito, si estende dal femore alla tibia, è situato profondamente alla parte posteriore del ginocchio. Flette la gamba sulla coscia, imprimendole anche un leggero movimento di rotazione mediale. Se questo muscolo presenta dei deficit induce all’iperestensione del ginocchio e all’extrarotazione della gamba. Frequentemente il deficit del muscolo popliteo è associato a una prevalenza degli ischiocrurali laterali su quelli mediali.
Il muscolo tibiale posteriore è situato profondamente tra i due flessori lunghi delle dita, che gli sono paralleli. A causa della sua obliquità esercita sul piede una triplice azione: lo estende sulla gamba, cioè lo flette dal lato plantare, lo porta in adduzione e gli imprime nel tempo stesso un movimento di rotazione mediale. Se deficitario, diminusce la capacità di flessione e supinazione del piede. Provoca difficoltà nell’alzarsi in punta dei piedi e una tendenza all’extrarotazione.
Il muscolo flessore lungo delle dita è il più mediale dei muscoli dello strato profondo. Si estende dalla parte media della tibia alle quattro ultime dita. Esso flette le ultime quattro dita, sul piede ed estende il piede sulla gamba, cioè lo flette dal lato plantare. Il suo deficit impedisce non solo la flessione delle dita e del piede, ma PROVOCA PIEDE PIATTO.
Per finire, il muscolo flessore lungo dell’alluce, il più laterale dei muscoli dello strato profondo, si estende dalla fibula all’alluce. Flette dapprima le falangi dell’alluce e quelle delle altre dita, secondariamente estende il piede sulla gamba, cioè flette il piede dal lato plantare. Impedisce la flessione delle dita in caso di deficit e provoca anch’esso, se deficitario, piede piatto.
Nelle immagini sottostanti, una visione d’insieme dei muscoli della regione posteriore della gamba, appena trattati