

Il costo energetico nel nuoto
Nel nuoto, dove la valenza tecnica è fondamentale, il costo energetico determina il risultato della gara di ogni singolo atleta.
Nel triathlon lo stile adottato nella frazione natatoria è il Crawl. Lo stile libero è il sistema di propulsione che assicura la massima velocità con il miglior rendimento.
Solo per persone sedentarie o con livello tecnico drasticamente azzerato lo stile rana è quello che risulta più economico.
Più il livello della tecnica di nuotata è evoluto più il consumo energetico diminuisce. Alla base ci deve essere comunque un’adeguata programmazione dell’allenamento che sviluppi tutte le capacità motorie e coordinative.
Chiunque abbia nuotato avrà sentito parlare di galleggiabilità. Essa è determinata dal peso specifico del nostro corpo ed è quindi un dato genetico. Chi ha la fortuna di avere una buona galleggiabilità sarà avvantaggiato in termini di costo energetico e quindi di prestazione.
La tecnica è il tramite tra energia chimica e quella meccanica.
Vediamo quali sono i fattori che determinano il costo energetico nel nuotatore:
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Drag attivo e passivo.
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Il Drag passivo è determinato dalla resistenza frenante dell’avanzamento di un corpo in acqua in partenza e in scivolamento, indipendentemente che l’atleta nuoti o sia immobile. Il fattore che lo determina maggiormente è la galleggiabilità.
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Il Drag attivo è definito da:
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Altezza
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Forma del corpo
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Galleggiamento gambe
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Tecnica di nuoto
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Efficienza propulsiva
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Lunghezza delle braccia
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Dimensioni mani e piedi
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Tecnica di nuoto
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Forza muscolare
Nel nuoto l’impegno maggiore a livello muscolare è data dai muscoli flessori delle dita e dai muscoli addominali. Per questi due settori muscolari la massima contrazione volontaria isometrica è espressa a valori superiori al 40% della capacità massima mentre negli altri distretti muscolari (spalle, dorsali, tricipiti…) non si va oltre questo dato.
In conclusione è fondamentale tenere presente che molti lavori di sviluppo, anche a secco, per la forza potrebbero favorire un aumento del volume muscolare creando un inutile appesantimento del corpo. La chiave per esprimersi al meglio in acqua è trovare il giusto compromesso tra tecnica e forza e se si inizia dai 20 anni in su, sperando che la natura ci abbia fatto più simili a pesci che a sassi.
di Santucci running