
Come si inizia a fare trail running
Intraprendere la strada del trail significa addentrarsi in un nuovo universo, un mondo fatto di pace, di rispetto per la natura, di scenari che non smettono mai di emozionare.
Si comincia per gioco e si finisce per amare l’immersione nella purezza più assoluta.
Sentiamo una voce:
E’ successo tutto all’improvviso, una storia d’amore conclusa dopo tanti anni, qualche “chilogrammo” di troppo, un’amica che ama lo sport, in particolare la corsa, una vacanza insieme in un villaggio di montagna. Inseriamo tutto in un mixer ed ecco la ricetta pronta.
Non sopporto la ressa delle vacanze “all- inclusive”, gli orari precisi per pranzare, la calca sopra le belle tavole imbandite, cibi coreografati in modo da risultare più appetibili e famiglie intere con piatti colmi di pietanze che finiscono per metà nell’immondizia.
Credo, al terzo giorno di vacanza, se la mente non mi inganna, di aver chiesto alla mia amica se aveva un cambio per fare una corsa, dovevo per forza trovare un modo per spezzare la routine tra asciugamani al sole, piscine e stesse facce a tutte le ore.
Senza colpo ferire, con una mano, prelevò dalla valigia tutto il necessario. “Non fare pazzie, alterna pochi minuti di corsa e altrettanti di cammino magari a passo veloce, è molto che sei ferma e anche se provieni dal nuoto agonistico il tempo di inattività ti farà sentire la fatica.”
Alzo la mano come fanno i militari al porto alla fronte e parto.
Eseguo alla lettera le indicazioni e riscontro la veridicità della cosa: una fatica immensa, il fiato corto, e dopo poche ore qualche dolore provocato dai muscoli non utilizzati dall’età dei cavernicoli.
Mentre “andavo per monti” pensavo che tutti noi dovremmo riuscire a vedere come scadenza fissa un’ora di sport per due tre volte a settimana, questo per prevenire e curare il nostro corpo già stressato da ore di lavoro e bloccato tra macchine, ufficio e computer.
Gioie e dolori
Tutti conosciamo le difficoltà che si incontrano nell’inserire un nuovo impegno nell’agenda settimanale, ma la volontà può tutto.
La determinazione verso nuovi obbiettivi farà in modo che solo dopo poche settimane troverete in scadenza.. “Martedì corsa con Matteo” e vi aprirete in un sano sorriso.
Un altro stimolo viene dal fatto che, fare regolarmente uno sport dopo gli “anta”, diventa anche un hobby e avrete la possibilità di non mescolarvi alla categoria “milamento.it”, che non sanno mai cosa fare per l’intera giornata una volta raggiunta la pensione.
Il trail ha il vantaggio, rispetto alla corsa in pista o su percorsi cittadini, di offrire il contatto con la natura, ma soprattutto la possibilità di scegliere fra correre o camminare.
In montagna (a dir la verità anche in pianura) non vi è l’obbligo di correre a tutti i costi per fare attività allenante e benefica, quando si fa attività per i boschi ogni tipo di approccio sportivo è benefico.
Dopo i trenta/quaranta anni le articolazioni, l’elasticità dei muscoli, la forza, cominciano a scendere nel grafico dell’efficienza, in poche parole non vi è un incremento, ma una perdita a livello generale.
Sentirci deboli e “molli” non ci fa stare a nostro agio, questa è la sensazione perenne di un corpo quando invecchia. L’unico modo che abbiamo è dargli un’opportunità di riscatto.
Il trail, oltre a creare un benessere degli apparati muscolari e della mente, che si sente più ossigenata e lucida, ne induce un altro molto importante: la stimolazione a livello endocrino.
Pronti per partire

Importante innanzitutto la certificazione di buona salute rilasciata dal medico. Quasi tutti i neofiti partono utilizzando tabelle di allenamento trovate sui giornali e pochissimi si appoggiano a preparatori o strutture con personale trainer dove la richiesta del medico è la prima voce da compilare nel modulo di affiliazione.
Correre o camminare per colline e montagne sembra per molti uno sport “fai da te”, ma come ci iscriviamo a corsi per giocare a tennis, a calcio o “pilates”, è necessario almeno inizialmente avere al proprio fianco una figura specializzata che vi aiuterà a gestire forze, tempi ed intensità.
Una volta deciso di incominciare in modo più organizzato, l’allenatore incrementerà i carichi in modo graduale ed attento per evitare un eccessivo carico.
Certamente la costanza è la virtù richiesta in ogni cosa in cui si voglia arrivare lontano.
Verso la competizione
Per chi vuole prendere parte a delle competizioni, qualsiasi sia il risvolto agonistico, il cammino dev’essere tracciato molto tempo prima.
Chi ad esempio punta ad una gara estiva, in autunno deve già crearsi una base aerobica completa per poi aggiungere l’efficienza muscolare e la capacità tecnica.
Presentiamo 10 settimane di allenamento di una trailer che ha superato i 40 anni ed ha varie attività sportive nel suo passato.
Da qualche anno si è appassionata alla corsa per poi finire nel meraviglioso vortice del trail.
Il suo livello non è certo riferito a quello base, ma le finalità mirano più alla capacità di prendere parte ai trail essendo ben allenata a sostenere ore di attività, piuttosto che al risultato vero e proprio.
Il programma è relativo all’attuale periodo dell’anno e quindi può essere adoperato come spunto tecnico per impostare gli allenamenti invernali.
Tenete conto che il programma è personalizzato ed ha tutti i limiti di adattamento verso un altro sportivo.
Pubblicato su Spirito Trail