La posta di Spirito Trail / Santucci
domanda
Da Cortina a Chamonix: dopo una LUT conclusa in modo soddisfacente e un paio di settimane di relativo riposo, come posso programmarmi per preparare l’appuntamento “clou” a Chamonix a fine agosto? Vorrei arrivare riposato, ma non sprecare il lavoro fatto finora. Insomma, ci sta ancora del carico, magari una gara a inizio agosto oppure meglio di no?
risposta
Una prova come quella di Cortina viene recuperata velocemente se a monte esistono allenamenti ben concepiti. Due settimane rigeneranti sono una misura giusta per considerare pagato il debito procurato con la gara.
A livello energetico 7/10 giorni sono più che sufficienti per riempire i serbatoi ed anche sotto il profilo muscolare entro due settimane la freschezza è pienamente ristabilita. Da non sottovalutare il patrimonio delle energie nervose che devono essere di nuovo in crescita dopo lo stress (tuttavia positivo) indotto dalla prova. Fatto quindi il microciclo rigenerante bisogna subito mettere in atto i richiami. Si tratta in sostanza di un secondo blocco che deve richiamare la metodica utilizzata per preparare la LUT.
Si può premere sul tasto del volume e delle qualità fino a 3 settimane prima di Chamonix per poi dedicarsi alla ricerca della messa a punto.
In questo frangente è possibile inserire anche una gara che simuli il tracciato Chamonix, ma di lunghezza contenuta.
Il consiglio circa i lavori da adottare nel ciclo di carico fra i due eventi agonistici, è quello di usare sedute sul passo gara in modalità mista in quanto non c’è tempo per scindere e portare avanti qualità a comparti stagni in questa fase della stagione.
Molto sensate sono le uscite alternate dove si miscelano km a ritmica come ad esempio: 3 ore di montagna alternando 20′ ad andatura aerobica a 10′ a ritmo gara oppure 2h di montagna a ritmo lento con a seguire ancora una o due ore con variazioni di ritmo a velocità medio alta per selezionare fibre dalla diversa estrazione e giocare sulle escursioni cardiache.
Unire allenamenti resistenti su terreni specifici con condizionamenti misti, regala all’organismo del trailer una straordinaria efficienza ed un’opportunità di avere durante la competizione un corpo adattabile alle variabili che la gara presenta. Quando la struttura base è stata ben costruita ad inizio stagione, sarà poi semplice preparare varie competizioni stagionali con grandi garanzie di elevata efficienza prestazionale.
di Massimo Santucci
articolo pubblicato sulla rivista Spirito Trail