Gli stiramenti muscolari

Gli stiramenti muscolari 

Dopo aver classificato, secondo gravità, i differenti tipi di infortunio muscolare ed aver parlato delle contratture, oggi è la volta degli stiramenti muscolari. Gli stiramenti muscolari sono un tipo di infortunio abbastanza comune tra gli sportivi (ed in particolare tra i runners). Su una scala fittizia di gravità da 0 a 4, lo stiramento occupa il livello 1. E’ quindi una lesione la cui gravità è compresa tra la contrattura e la distrazione muscolare.

Quali condizioni favoriscono l’insorgere di questo tipo di infortunio?
Solitamente un riscaldamento non adeguato può aumentare il livello di rischio, ma fondamentale è anche saper gestire correttamente i tempi di recupero (sia tra le prove ripetute, sia per quanto riguarda i giorni di allenamento). La principale causa è infatti il sovraccarico muscolare, derivante appunto da un recupero insufficiente o da un allenamento svolto in condizioni fisiche precarie. Anche squilibri posturali, un movimento incontrollato possono essere alla base di uno stiramento. Un ruolo fondamentale è ricoperto anche dai microtraumi ripetuti: è bene quindi non sottovalutare acciacchi muscolari apparentemente innocui che possono peggiorare se si svolge l’allenamento e dare problemi più gravi.

Prevenire è meglio che curare. Di conseguenza, da non trascurare la fase di riscaldamento, indossate capi adatti allo sport che praticate, gestite in maniera saggia i tempi di recupero, non sovraccaricate il vostro fisico. Questi accorgimenti sembrano banali, ma risultano essenziali per la prevenzione di uno degli infortuni più diffusi, e noiosi, del mondo sportivo.

Se siete incappati in uno stiramento muscolare, ecco come distinguerlo da altri tipi di infortuni: il dolore avvertito è acuto e circoscritto alla zona della lesione, seguito spesso da uno spasmo muscolare. Solitamente si è in grado di continuare l’attività fisica, anche se con difficoltà, cosa non consigliabile in quanto si può decisamente peggiorare la situazione e incappare in una distrazione muscolare o peggio ancora, in uno strappo, come annoverato in precedenza.
Per le 2-3 settimane successive è importante astenersi da attività fisica e non affrettare i tempi di recupero o si può trascinare questo tipo di infortunio per mesi. Ghiaccio, bendaggi compressivi e antinfiammatori (prescritti dal medico!) sono spesso indicati in questi casi, mentre è sconsigliato, specialmente nella fase acuta, il massaggio che può, anzichè migliorare la situazione, peggiorarla. Lo stretching, come cura per questo tipo di infortunio, a seconda delle modalità in cui è somministrato, può dare benefici o fare più danni, è bene quindi parlarne con un fisioterapista prima.
Con il fisioterapista si possono fare sedute di stretching passivo, esercizi propriocettivi o di carico progressivo (se l’infortunio è più grave) e si usa fare sedute di Tecarterapia, Tens. Non è infrequente l’utilizzo del KinesioTaping con funzione drenante e antidolorifica.
Una nota sul test delle scale. Solitamente prima di riniziare l’attività sportiva, in questo caso correre, si usa proporre all’atleta il test delle scale. E’ un test molto semplice e molto indicativo. Se nel salire o scendere le scale non si sente nessuna dolorabilità, si può allora riprendere, gradualmente, iniziando con un ottimo riscaldamento, riniziare a correre.

Se non si rispettano queste semplici regole di recupero o prevenzione e si affrettano i tempi di recupero, possiamo aggravare una situazione abbastanza leggera e andare incontro a distrazioni e strappi, che approfondiremo nei prossimi giorni.

Lorenzo Andreini

(foto: https://sportadictos.com)

 

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