L’anemia del podista


Quasi tutti i podisti hanno avuto a che fare con anemia da carenza di ferro. E’ bene non sottovalutare questo problema per non avere riperussioni sullo stato di salute e sull’entità delle prestazioni atletiche.

L’anemia del podista

Si sente spesso dire dal corridore che è anemico e che ha bisogno di reintegrare il ferro.

C’è da prestare attenzione ad assumere quantitativi di ferro senza che un medico abbia preso visione della situazione. Eseguire delle analisi del sangue è il mezzo più semplice per avere una verifica realistica della situazione.

I valori di ferro sono di solito molto bassi nel fondista poiché va ad intaccare con gli allenamenti di volume, le riserve di questo prezioso elemento. È importante fare opera di prevenzione prima di arrivare a livelli di deficit avanzati.

Nel corso dell’anno è opportuno testare più volte i valori ematici ed intervenire ogni volta ve ne sarà il bisogno. L’alimentazione può senz’altro dare una mano per poter evitare carenze d’origine avanzata, ma non può certo far miracoli. L’atleta se tiene sott’occhio i suoi valori almeno due volte nel corso dell’anno, potrà sicuramente intervenire in maniera adeguata ed avere miglioramenti del quadro generale in tempi piuttosto rapidi.

Consideriamo che l’emoglobina per legarsi con l’ossigeno, ha bisogno della componente di ferro che contiene. Pertanto è di assoluta importanza la presenza di adeguate riserve di ferro per evitare le anemie da ferro.

Anemia significa una quantità bassa di globuli rossi e quando questa situazione è presente è da imputarla proprio alla mancanza di ferro. Ciò accade perché il ferro che è assunto, è impiegato per la produzione di emoglobina.

L’assunzione di ferro non è sempre giustificata, bisogna usarla, quando il bisogno è reale.

L’allenamento contribuisce in modo considerevole a consumare il ferro presente nell’organismo, ma non vi è assolutamente una correlazione matematica.

Ci sono atleti che intaccano poco queste riserve rispetto ad altri che invece si trovano a viverlo come un problema cronico.

Ci sono atleti di vertice che hanno compiuto delle grandi imprese con livelli di ferro molto bassi, ma questo non deve deviare le nostre riflessioni.

È necessario quindi monitorare spesso la situazione ed intervenire con assunzioni supplementari di ferro se il periodo lo richiede.

Bisogna ricordare che la donna ha in genere dei valori di ferro più bassi rispetto all’uomo e deve fare molta più attenzione a questo problema. Le mestruazioni portano ad una gran perdita di ferro e quindi il quadro generale si fa più complesso. Nella donna è necessario avere un riscontro di tali valori più frequente rispetto agli atleti di sesso maschile.

Una dieta ricca e bilanciata contribuirà a rendere le integrazioni esterne sempre meno frequenti.

Riguardo al regime alimentare che ci può garantire un sufficiente apporto di ferro, se ne parlerà in seguito.

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