Vi parlo a grandi linee della preparazione di Simona Prunea. Anche in questo 2022 sono arrivate enormi soddisfazioni con la conquista dei titoli di Campionessa Italiana, Europea e Mondiale Master. Il talento puro di Simona permette di tradurre tutto in risultati di prestigio, ma è indubbiamente anche la sua meticolosa e costante dedizione a permetterle di raggiungere i vertici con stupefacente regolarità.
Nel darvi un po’ di dati prendo a riferimento le 10 settimane che hanno preceduto il Mondiale che si è tenuto dal 29 giugno al 10 luglio a Tampere, Finlandia. A seguito di queste settimane 10 settimane, ci sono stati 7 giorni di scarico e messa in forma.
Per completezza, ecco una rapida esposizione sulla costruzione della prima parte della
stagione.
La prima parte dell’anno
Va detto che l’anno atletico lo iniziamo solitamente a novembre, salvo un calendario agonistico che richieda scelte diverse. Novembre e dicembre sono dedicati principalmente al fondo, ai consumi resistenti ed a costruire tanta efficienza muscolare che poi sfocerà in sessioni per la forza specifica, elemento irrinunciabile per un mezzofondista.
Le prime attività veloci vere e proprie le inseriamo da metà gennaio e nel giro di 4 settimane ci danno subito frutti in coincidenza degli Italiani Indoor (3 titoli Italiani nel 2022) e subito dopo arrivano alla piena espressione in coincidenza di prove internazionali. Quest’anno ad esempio c’è stato l’appuntamento con gli Europei Indoor (Braga, Portogallo) dove sono state conquistate 2 medaglie d’oro ed un argento con record italiano.
Espresso l’invernale con la prima parte agonistica stagionale, andiamo ad interiorizzare senza disperdere. Lavoriamo sui ritmi resistenti (in primis con potenza aerobica e con corto veloci classici e frazionati) anche di tipo campestre (titolo italiano a staffetta nel Cross con la squadra di appartenenza Orecchiella Garfagnana), sulla tecnica, sui costi di corsa. A questo punto siamo pronti per creare specificità per l’appuntamento clou estivo.
Costruzione. L’incrementale di qualità
Le 10 settimane che sopra menzionavo, sono state ripartite in 7 dove è stata fatta costruzione, ma sempre cercando di tenere attiva la parte del recupero per non mandare troppo in crisi l’organismo; le altre 3 settimane sono state dedicate al perfezionamento.
Nelle settimane di costruzione speciale abbiamo fatto attenzione alla corretta rotazione del carico. Per svolgere lavori di alta qualità non possiamo spegnere troppo il muscolo, a mio parere è preferibile creare un continuo carico/scarico piuttosto che prevedere carichi lunghi che implicano poi problemi ad essere assorbiti e poi trasformati. Un corpo sotto scacco difficilmente collabora restituendoci in modo buono quanto applicato. Carico alto, ma sempre con assolute garanzie di un ottimo e rapido recupero. Questo il nostro modo di operare.
Sintesi numerica. Finalizzazione
Nelle 10 settimane di preparazione ai Campionati del Mondo Master sono state svolte 5 sedute di allenamento intervallato per la resistenza lattacida utilizzando anche i frazionati gara. 4 sedute di potenza lattacida ed 1 di frequenza alternata. 1 regressivo per comporre i debiti gara ed 1 progressivo per reclutare fibre ed agire sul cuore. 2 uscite di andature tecniche a modulo amplificato per stimolare i temi veloci. 3 sessioni per velocità e resistenza alla velocità. 1 gara su strada sui 10 km (per la società aggiudicandosi il titolo individuale ed a squadre). 6 gare in pista per fare massimali e prepararsi con massima specificità. 2 delle 6 gare riguardano i Campionati Italiani (vittoria nei 1500 e 800 metri).
Precisazioni
Al Mondiale Simona ha corso nell’ordine 800, 5000 e 1500 metri. Questo ha richiesto nella preparazione sia lo sviluppo di grandi punte di velocità, ma anche la ricerca di un costo basso su velocità proprie del mezzofondo resistente.
Nelle indoor, in questo 2022, avevamo fatto maggior finalizzazione per la distanza dei 3000 metri; mentre outdoor per gli 800 metri.
In ogni periodo dell’anno, anche quando stiamo lavorando sulle distanze brevi, cerchiamo di non perdere troppo sui valori di soglia anaerobica. Pur essendo concentrati sul massimo consumo d’ossigeno, sappiamo che uno scadimento del valore di soglia anaerobica ci porterebbe a perdere in prestazione anche sulle distanze classiche del mezzofondo.
Cerchiamo di tenere unite durante tutto l’anno le varie soglie e le capacità coordinative per avere sempre una base di valori elevata. Non mancano i periodi di stacco per rigenerare l’organismo e ricreare patrimoni di energie nervose. Ciò viene fatto con tempi prestabiliti senza creare pericolose dispersioni.
In questo anno abbiamo svolto anche uno stage con la squadra dove sono stati svolti dei test funzionali e curato le attività parallele alla corsa, vuoi la gestione mentale, nutrizionale ecc.
Ogni nuovo anno apre di fatto un nuovo capitolo della carriera, niente viene dato per acquisito, tuttavia consapevoli e forti di quanto già costruito.