
La metatarsalgia si identifica come un dolore localizzato sotto l’avampiede, più precisamente nella zona del cuscinetto grasso, al di sotto delle teste metatarsali. Questa condizione di dolore deve essere differenziata da patologie con sintomi simili come la lesione della placca plantare o la frattura da stress, che possono richiedere trattamenti e tempi di recupero molto diversi.
Presentazione e insorgenza
Il dolore è avvertito in modo particolare durante la fase di appoggio del piede, e solitamente insorge dopo un aumento repentino di carico sui metatarsi (aumento dei km percorsi, numero di allenamenti, intensità, transizione rapida verso scarpe minimaliste). Il fastidio risulta essere ben localizzato, e solitamente è presente anche nelle attività normali come la camminata.
La metatarsalgia è una delle condizioni più “tempo-carico” dipendente che possono colpire il runner: l’aumento improvviso di carico, o il passaggio troppo repentino a scarpe minimaliste sono spesso riscontrabili nell’anamnesi del paziente.
Paradossalmente, è più raro sviluppare una metatarsalgia in runner esperti o che corrono da tanto tempo con scarpe minimaliste, a piedi nudi o con alti livelli di allenamento: questi atleti, nonostante sottopongano il piede a carichi di stress più elevati, sviluppano una tolleranza maggiore al carico delle strutture del piede, che si traduce anche in un ispessimento del cuscinetto grasso sotto malleolare e in un derma più resistente alla pressione.
Trattamento
Nel breve termine la riduzione dei fattori di stress è il primo intervento da fare: scarpe più ammortizzate, con sostegno dell’arco plantare (anche nelle attività quotidiane) e la riduzione del carico di allenamento (cross training), compatibilmente con la tolleranza della persona e l’intensità del dolore.
Possono essere utili anche supporti plantari temporanei (plantari in gel, supporti metatarsali) prescritti su indicazione podologica, volti a scaricare la zona esatta del fastidio.
La ripresa degli allenamenti deve essere graduale: inserire brevi tratti di corsa alternati al cammino, ridurre poco alla volta gli elementi di supporto nella scarpa, aumentare il tempo trascorso a piedi nudi ed eseguire esercizi per rinforzare la muscolatura intrinseca del piede.
Si inseriranno infine gli allenamenti più stressanti come la corsa in salita, i salti e le ripetute veloci.
Bibliografia
Blaise Dubuois, Frédéric Berg, “La salute nella corsa” , Mulatero Editore “The effect of foot orthoses with forefoot cushioning or metatarsal pad on forefoot peak plantar pressure in running” (Michaela Hähni 1, Anja Hirschmüller 2, Heiner Baur ,2016) “Effects of footwear and stride length on metatarsal strains and failure in running “ (Colin R Firminger, Anita Fung ,Lindsay L Loundagin, 2017).
di Andrea Raffaelli, fisioterapista OMPT.
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