Ci sono sedute che vanno a scavare dentro le soglie. Allenamenti per atleti pronti a recepire carichi di natura evoluta.
In questi allenamenti serve sensibilità sul ritmo poiché basta poco per arrivare nell’ultima parte della seduta senza gambe.
Allenamenti non semplici, ma come tutte le cose poco facili moltiplicano i benefici di riflesso.
Ecco una seduta di frazionato in alternato tenuta in fase di preparazione invernale.
Corsa 6 km + 3×3000 metri recupero di 3 minuti + corsa 6 km
La parte di qualità ha visto questi tempi con i relativi parziali ogni 1000 metri:
- 3’15”, 2’57”, 3’19”: 9’31”
- 3’19”, 2’56”, 3’19”: 9’34”
- 3’13”, 2’59”, 3’11”: 9’23”
Il lavoro previsto era formato da 3×3000 metri alternando i 1000 metri all’interno della prova: 3’20”/3’/3’20”.
Consideriamo che l’atleta in questione corre i 10 km a 3’03” e la mezza maratona a 3’10”. Da questi dati andiamo sicuramente a recepire cosa cerchiamo in questo allenamento.
Ci si sposta da un ritmo che produce 2,5 mmoli/litro ad uno di 4.
In sostanza da un ritmo maratona ad un ritmo 10000 metri.
Allenamento che arriva direttamente al centro di diverse questioni.
C’è volume, ritmo e resistenza solo per citare i fattori salienti.
C’è anche educazione alla sensibilità del ritmo ed ampia accettazione della fatica.
In genere nei due giorni successivi a questo tipo di sedute si lavora su sessioni di fondo senza inserire parti di qualità per non disturbare gli stimoli impartiti.
La capacità di “collaborazione” con il lattato è l’anima della prestazione del fondista che dovrà sempre fare attenzione a non sconfinare nel lattacido puro non avendo allenato gli strumenti per conviverci ed elaborarlo al meglio.
La corsa è sempre una questione di equilibri. Chi sa giocare sul filo vince.
di Massimo Santucci
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