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P.B. alla Pisa Marathon … 42 km di fatica … ben spesi
di Simone Pierotti
Chiudo il mio 2017 podistico con la “regina” della corsa, la maratona. E’ la mia 4°, la 2° stagionale dopo Milano, e ho la convinzione di fare una buona prova. E’ stato un anno molto positivo, con i personali su tutte le distanze (5, 10, 21, 42), tre medaglie regionali in mezza maratona (1 titolo toscano), e tante belle prestazioni: Pisa rappresenta il “jolly” da giocarmi, per chiudere in bellezza il 2017.
Una maratona è una gara “particolare” e merita sempre rispetto, per cui non lascio nulla al caso: preparativi alimentazione, ritiro pettorale, pranzo, cena, sonno, arrivo in congruo anticipo, entrata in griglia anticipata … tutto fatto. Parto tra i primi ma li lascio andare, c’è anche la mezza, e sarebbe facile lasciarsi “spingere” a medie troppo elevate. Primi km tra 4:00 e 4:05, siamo sui Lungarni. Al 4° km si forma il gruppetto di cui farò parte per svariati km: Emil Lazzari, esperto sulla distanza, più altri due. La strada scorre sotto i piedi, il ritmo è costante, 4:00 – 4:03, orologi svizzeri, di quelli che non ne fanno più. Si esce da Pisa, una strada che conosco avendo corso la mezza maratona, ci sono i soliti due cavalcavia. A questo ritmo finiamo ben presto con i pacer dell’1h24’ della mezza maratona, Mazzei, Bruschi, Matteoni, tre amici. “Pierotti, attento che ti si riprende!” sento gridare, eccoli! Juri Mazzei a questi ritmi corre a gamba zoppa … parla, scherza, quasi offre il caffè ai compagni… dietro consiglio di Lazzari li lasciamo scivolare via, la concentrazione e il ritmo sono essenziali in 42 km. Primo passaggio importante al 10° km, siamo all’incirca su 40:00, bene.
Chiesa di San Piero a Grado, poi si gira tra le langhe umide del pisano, oggi per fortuna manca la nebbia degli scorsi anni. Il nostro gruppetto non si sfalda, prosegue e ranghi compatti verso la meta, al 13° km le due gare si dividono e noi restiamo in 4 al nostro destino. Poco avanti, frastagliati, ci sono altri, oggi il rischio è di restare da soli. Strada lunga, quasi infinita, tra le pinete, soli con i nostri pensieri e i nostri gps. Siamo all’ora di gara, è ancora presto, per trascorrere il tempo penso al tracciato, a come sarà l’arrivo, ottimista!
Eccoci a Tirrenia, asfalto, asfalto e ancora asfalto, è il tratto più pianeggiante, ormai ho le gambe “calde”, sono io a tirare il gruppetto, che al 18° km si sfalda. Proseguo sui 4:01 – 4:02, gli altri 3 si staccano, riprendo e stacco un altro concorrente. E’ il momento decisivo della gara, ho rotto gli indugi, la sto anche rischiando ma non voglio lasciare nulla al caso. Arriviamo al 21° km, sono sull’1h25’, ampiamente in linea per abbattere il personale. Si cambia carreggiata e si incrociano gli altri concorrenti della maratona, qualche scambio di saluto, sul lungomare un signore mi saluta e mi incita “vai Pierottibus!” … le piccole soddisfazioni della corsa! Si viaggia fino a Marina di Pisa, 25° km e non mollo, inizio ad alimentarmi, sono praticamente da solo e così sarà fino alla fine.
Un cameraman con una GoPro mi corre accanto e riprende per circa 15 secondi, o chi sarà? I km scorrono rapidamente, aumentano ma aumenta anche la fatica, ma non ho mai visto nessuno fare una maratona e non faticare! 30° km, altro traguardo parziale, si superano le 2 ore di gara. Al 32° km ecco la lunga strada che riporta a Pisa, sono in linea con un ottimo tempo, ho forse dato troppo dal 18° al 30° km ma ho ancora energie fisiche e mentali. La strada è leggermente in “salita”, le gambe risentono di ogni minima variazione a questo punto, i km non scorrono più, sono improvvisamente raddoppiati. Aumenta la fatica, la media è ancora accettabile, 33° km. Ultimi 9 km, forse … Anzi, mi ripeto, mancano 7 km, perché gli ultimi 2 sono di passerella dentro Pisa! E’ un dialogo interiore continuo con il corpo e con la mente, tengo la fatica più distante possibile, altrimenti sarebbe meglio fermarmi. Mi scorrono immagini, pensieri, tutta la stagione podistica davanti, per pensare ad altro. Al 34° km inizio a vedere qualcuno che rallenta e va a passo per recuperare e ripartire, mi dà fiducia, allora sono stanchi anche gli altri! 35° km, non manca molto, ecco un ristoro, vedo Giorgio Davini che si ferma e va a passo, ha avuto qualche problema, la maratona è una brutta bestia, anche per i campioni. 36° km, qualcuno mi riprende da dietro ma lascio stare, l’importante è proseguire del mio passo, mi sono ripreso da un preoccupante 4:36, ma c’era leggermente salita. Ultimi 5 km, il tempo è ancora mio amico, cavalcavia, agonia! Sulla discesa mi sciolgo, mi fa bene… 38… 39… i km hanno ripreso a scorrere. 40° km, una liberazione, siamo dentro Pisa, ultimo cavalcavia poi si svolta verso i Lungarni. Ora le gambe pesano un po’ meno, vado su 4:20 e mi sembra di essere fermo, mah! Si rivede un po’ di gente, qualcuno ci incoraggia, 41° km … è quasi fatta. Leggo il gps, P.B. sicuro … Ultimi 500 metri, si vede la Torre di Pisa. Ultimi 300 metri, la gente è alle transenne. “Vai Simone!” i primi tifosi dalla Mediavalle (il Guidi!), ora mi posso liberare dalla tensione, alzo il braccio al cielo a ringraziare qualcuno. Ultima curva, ultimi 100 metri, allargo le braccia, grande gioia al traguardo! Tanta fatica ricompensata. 2:54:15, personale abbassato di oltre 3 minuti dopo Milano. Scambio di complimenti con Lazzari, bella gara anche la sua. Posizione 59° assoluta e 12° di categoria.