La gazzetta di Clara ep. 18
Trilogia romana. Preambolo:
Cari lettori, poche settimane fa ho vissuto giornate entusiasmanti. Come sempre i miei pensieri volano continuamente nella mia testa. Questa volta mi fa piacere condividere tre momenti delle mie vacanze romane che vogliono raccontare un viaggio nel tempo e fra le mie emozioni nella citta eterna. Il secondo e il terzo testo sono legati da un unico pensiero, che non appare in modo esplicito in nessun dei due titoli. Buona sorpresa e buona lettura.
Clara, fatti guidare dalla musica
Da studentessa ho sempre avuto difficoltà ad andare in vacanza. Per quanto mi impegnassi non riuscivo a non portarmi dietro dei libri o dei compiti da fare ovunque mi recassi.
Quest’anno, con grande gioia, ho completato gli studi universitari e ho cominciato a lavorare.
Il conseguente cambio di vita mi ha dato fiducia e nuova forza e mi sta aiutando ad avere rispetto delle mie ferie.
Aggiungo che una pausa dalle gare mi ha incoraggiata a scegliere una vacanza che fosse slegata da competizioni e risultati.
Che cosa fare, però? Dove scegliere di andare?
Inebriata dalle canzoni che mi accompagnavano giornalmente pensai: “Clara, fatti guidare dalla musica”.
La musica mi emoziona e commuove, corrobora la mia allegria e accarezza i miei momenti malinconici. Soprattutto, mi fa viaggiare in altri luoghi, proprio come la corsa.
Trovo grandi somiglianze fra queste due forme di espressione.
Molto spesso, quando corro mi sembra di danzare con leggerezza e i rumori intorno a me formano la mia colonna sonora. Molto raramente ascolto la musica mentre corro, non ne ho bisogno. Quasi sempre la musica risuona e rimbomba per magia dentro di me quando mi alleno.
È stato allora facile come bere un bicchiere d’acqua riuscire a prendere una decisione: avrei trovato il mio stato di limbo e di pace in uno stadio a saltare e cantare a squarciagola.
Il 10 di Luglio sarei stata a Roma, insieme ad una mia amica di sempre, allo stadio Olimpico, per un inebriante, entusiasmante ed emozionante concerto.
Qualsiasi cosa potesse succedere intorno a me, io sarei stata là.
Leggi il secondo racconto: “Amicizie “di corsa”“
