Matteo Rossi, 21 km 800 D+
“Per chi non mi conoscesse, sono un Trail Runner residente a L’Aquila, una stupenda città di montagna nel centro Italia. Viaggio molto per l’Italia e all’estero, seguendo molte gare ed eventi. Per quel che ci interessa basta e avanza come descrizione, perché oggi vi parlerò de “L’Alba dei Marsi”, una gara di Trail delle mie zone.”
La manifestazione
Partiamo dagli aspetti tecnici che, ne sono certo, saranno quelli che troverete più interessanti. “L’Alba dei Marsi” è una competizione di Trail che parte da Antrosano, un comune di Avezzano, e che copre due distanze: una 12 km con 400 metri di dislivello ed una più lunga di 21 km con 800 metri di dislivello. Due percorsi molto veloci composti per la maggior parte da tratti di sottobosco e larghi sentieri sterrati. Descritte così potranno sembrare due gare come tante altre, ma la cosa che le contraddistingue è il territorio, reso particolarmente suggestivo dalla ricchezza del patrimonio storico e artistico che rende unica l’esperienza. Correndo ci si immerge letteralmente nella storia, percorrendola a ritroso passando dal medievale castello Orsini nella parte più elevata, per poi scendere tra le vie dell’antica città romana di “Alba Fucens” e finire per attraversare l’antico anfiteatro. Un percorso sempre suggestivo ed emozionante, oltre che tecnicamente alla portata di tutti.
La mia gara
Quest’anno era la prima volta che introducevano la distanza della mezza maratona, ed essendo una delle mie distanze preferite, ho deciso di correrla. Conoscevo il percorso e sapevo che si poteva mantenere un buon ritmo fin dai primi chilometri. Sono partito in testa ed ho affrontato la prima metà di gara, un divertente saliscendi immerso nei boschi. Durante questa parte ho incontrato parecchi corridori della 12 chilometri che affrontavano la propria gara, che era stata progettata in molti punti come “Singol Track”. Può sembrare scomodo intrecciare le gare, che sono partite peraltro con lo stesso orario, ma stando in testa della gara in solitaria è molto stimolante avere più atleti intorno che possono aiutarti a mantenere la concentrazione, fornendoti anche il giusto stimolo a mettersi alla prova per superarli. Dopo aver raggiunto il castello e dunque la prima metà del percorso, si arriva agli scavi romani e la gara cambia fisionomia perché bisogna affrontare delle strade bianche, larghe, che attraversano i campi coltivati: tanto brecciolino, ma soprattutto poca ombra. Con la mattinata che diventava sempre più calda e già metà percorso sulle gambe, è stato fondamentale in quel momento saper gestire risorse ed energie per poter concludere al meglio la gara. Dato il vantaggio sugli avversari, ho avuto modo di poter mantenere fino alla fine il mio ritmo ideale, per poi arrivare all’arco dell’arrivo accolto da tanta gente amica, in festa per la riuscita della gara ed anche per il mio risultato personale.
Resoconto
Nella mia carriera agonistica ho avuto la fortuna di poter gareggiare in giro per l’Italia e l’Europa, ma poche di queste gare sono riuscite a coniugare così bene paesaggi naturalistici con la storia del territorio.
La disciplina della corsa in montagna non ha ancora radici profonde in Abruzzo come nel nord Italia, e di sicuro non viviamo in generale la cultura della montagna come la vivono gli atleti di altre regioni. Ma il nostro sport è in grande crescita in questi anni, e le manifestazioni come “l’Alba dei Marsi” sono la prova che anche le nostre regioni meridionali possano diventare centri d’interesse e offrire un grande contributo allo sport e all’amore per la montagna.
Matteo Rossi
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