Le caratteristiche del vero trailer
Il trail è una corsa che si sviluppa su dislivelli altimetrici dal livello del mare fino a oltre 2000 metri.
E’ una corsa di media e lunga distanza percorsa su terreni fuori dall’asfalto e dal traffico.
Chi partecipa a queste gare ricerca in primis la visione di luoghi naturali, di aria pulita, di albe spezzate.
La gara di trail è una gara che ti fa sentire l’oriente del cuore..
Ad oriente nasce il sole, ad oriente nascono le emozioni.
Le regole del trail
A) La morale personale. Ogni sportivo ha un decalogo che determina il valore della persona stessa.
B) La superficie di corsa non deve essere asfaltata o pavimentata. I percorsi devono includere ostacoli, rocce, alberi, cespugli, guadi di torrenti.
C) L’atleta è coinvolto in visioni sensazionali. Il trail è una corsa emozionale.
D) Il percorso implica dislivelli importanti.
Chi è il trailer
L’atleta che si cimenta in queste gare si chiama trailer.
Il trailer non ha riferimenti di passaggi al km, guarda l’orologio solo poche volte.
Il concetto è di una corsa con se stessi, in autonomia completa, di cibo e di resistenza. A suo carico anche la scelta perfetta dell’abbigliamento. Un errore potrebbe compromettere la prestazione.
Il vincitore in questo tipo di gara è colui che avrà gestito in modo ottimale:
A) Tecnicità
B) Resistenza
Il primo sarà stato il migliore solo in termini cronometrici, ma tutti quelli che partecipano a queste competizioni o che corrono il trail solo per passione, affrontano una sfida nei confronti di se stessi, a livello intimo.
Quali sono le prerogative del trailer?
A) Allenamenti organizzati per sostenere molte ore di sforzo ad impegno medio alto
B) Idratazione e quantità di cibo per essere in completa autonomia
C) Vestiario , equipaggiamento
D) La mente
Il trailer è uno sportivo allenato ad uno sforzo fisico di lunga durata, con una buona forza muscolare ed un ottimo equilibrio mentale.
Le gare di trail possono durare da 2h a 20h.
Come possiamo immaginare la figura del trailer?
Forse un escursionista con un motore veloce.
Chi si allena in altre discipline dovrà valutare che l’evoluzione dell’allenamento verso la gara di trail comprenda lo sviluppo di :
A)Un lavoro qualitativo per aumentare la cilindrata del motore.
B) Un lavoro quantitativo per prepararsi alla distanza.
Per il trailer, che corre lunghe e tortuose distanze, la quantità di ossigeno che arriva ai muscoli ogni momento deve essere elevata e costante. Questo significa che deve avere una grande quantità di ossigeno a disposizione e la definizione massima velocità aerobica è il succo dell’allenamento in funzione trail.
Cos’è la massima velocità aerobica?
E’ la massima andatura che un podista può sostenere rimanendo in regime di ossigeno.
La grandezza fisiologica che esprime la capacità aerobica è il massimo consumo di ossigeno che si esprime in VO2 MAX.
Per determinare la massima potenza aerobica dobbiamo analizzare diversi fattori.
A) Quelli Centrali (l’efficienza cardiaca e quella respiratoria)
B) Quelli Periferici (capillari, cellule muscolari)
Per dare un valore alla potenza massima bisogna estendere il concetto alla soglia anaerobica.
Che cos’è la soglia anaerobica?
E’ definita soglia anaerobica l’intensità del lavoro riferita alla frequenza cardiaca, alla potenza meccanica, alla velocità del VO2 MAX e alla produzione di acido lattico.
Il corpo crea sempre il lattato, anche quando la velocità di corsa è minima.
Consideriamo che nel corpo a riposo la concentrazione di acido lattico è di 1 millimole per litro di sangue. Una concentrazione molto scarsa se pensiamo che la saturazione si ottiene in alcuni perfino a 25 millimoli.
Che cos’è una millimole?
E’ una delle sette unità di misura del sistema internazionale.
Quando un atleta corre a regime di corsa controllato la produzione del lattato non aumenta molto.
Questo avviene perchè la quantità di ossigeno e di conseguenza la produzione di ATP (benzina a disposizione del muscolo) risulta equilibrata per quello sforzo.
Nel trail, l’irregolarità del terreno fa aumentare il dispendio energetico.
Quando ai muscoli l’ATP prodotto non basta più, il corpo va a cercarlo non più nel meccanismo aerobico, ma in quello anaerobico.
Se aumenta la produzione di lattato, il corpo arriverà presto alla saturazione e non riuscirà quindi per molto tempo a mantenere quel tipo di sforzo.
Come si fa ad individuare il punto di velocità dove si va ad impennare la produzione di lattato?
Esistono vari test di valutazione come ad esempio il celebre test di Conconi, che è semplice da eseguire.
Bastano cronometro, cardiofrequenzimetro ed un preparatore atletico.
Noi preferiamo utilizzare un protocollo che prevede dei prelievi del lattato ai vari step di intensità. Attraverso questa indagine, che ha una precisione quasi assoluta, si riescono a monitorare e valutare ogni evoluzione lattacida e quindi fisica.
Santucci Running
Pubblicato su Spirito Trail