La gazzetta di Clara ep. 36
So già che questa giornata si differenzia dalle altre. Non per altro, oggi arrivo al lavoro all’una e mezza e ci rimango fino alle nove di sera. Arrivo in ufficio fresca, dopo aver passato una mattinata tranquilla. La giornata inizia con una corsa lenta, ginnastica e poi continua con varie commissioni. Ci sono quelle giornate che, anziché alzarsi, andare a scuola o a lavoro e rincasare nel pomeriggio per poi allenarsi, iniziano in modo diverso. È proprio in questi momenti, in cui si rompe la propria routine, che si può diventare maggiormente consapevoli delle proprie abitudini. Oggi sono curiosa di vedere come uscirò dai miei automatismi quotidiani.
Le abitudini sono il risultato di una scelta e di una selezione. Aiutano a dare stabilità, sicurezza e forza. Ci permettono di rimanere concentrati sui nostri obiettivi e quindi di essere più efficaci e produttivi. Al tempo stesso le routine sono anche fatte per essere modificate e perché no, talvolta, ignorate.
Lascio la mia bici in cortile e salgo sulla linea del treno “7”. Decido che non ascolterò le notizie e non leggerò neppure il mio romanzo. Mi giro verso il finestrino e osservo il paesaggio. Subito rimango stupita davanti al gioco di colori che mi propone la stazione centrale di Francoforte. Un cielo bianco e grigio che viene a tratti interrotto da grattacieli con forme e sfumature di grigio differenti. In primo piano scintillano quattro Locomotive luccicanti e rosse come l’eroe di Disney Saetta Mc Queen. Vengo colpita come da una scossa che dà allegria e mi fa guardare la mia giornata in modo diverso. I miei pensieri catturano e metabolizzano ciò che vedono. Due parole si materializzano nella mia testa e si ripetono come in un loop, “Locomotive rosse”. Questa immagine stona con tutto il resto e rende particolare qualcosa di scontato. Mi immergo in questi colori e in queste forme oblunghe che creano un contrasto con i grattacieli alti e stretti. Rimango concentrata sulle “Locomotive rosse”. Tutto il resto passa in secondo piano.
Entro in ufficio e percepisco le ore di lavoro già trascorse. Io mi sento scattante e penso sorridendo dentro di me “locomotive rosse”. La pausa pranzo è già passata, qualcuno dopo un’ora va già via. Inizio a lavorare e ricevo una chiamata dove mi viene chiesto di anticipare di due ore un appuntamento: “Ciao Clara, sono già qui. Posso già venire?”. Dice il mio interlocutore. Sorrido e nella mia testa si accendono due parole: “Locomotive rosse”. Dall’altra parte del telefono, la persona ascolta il mio sorriso e dopo un breve silenzio arriva la mia risposta “Certo, sono pronta”. Così la giornata continua, si protrae nella sera ricca di attività differenti da quelle che svolgo di solito. Continuo a sentire in me freschezza e lucidità. Sono le ventuno passate e felice mi dirigo verso casa, scortata da un treno con a capo una locomotiva rossa.
Clara
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