La gazzetta di Clara ep. 12
“Perfer et obdura”
Non riesco a non iniziare questo testo senza ammettere di esser rimasta colpita da queste parole alla loro prima lettura. Ripensandoci è poi questa la loro natura: ispirare, emozionare ed essere portate “di bocca in bocca”! Questa giunzione di Ovidio, ha rubato ancora prima della mia, l’attenzione di Larissa. Leggendola, Larissa, racconta di aver sentito queste parole entrare dentro di sé, ripetendosi come onde del mare, che iniziarono ad accompagnare i suoi gesti nei giorni successivi. In questo telefono senza fili e senza tempo, anche i miei occhi si sono illuminati al loro incontro. Il mio sguardo, è tornato a infrangersi come acqua salmastra su quella roccia sporgente. Infine, uscendo da quello stato ipnotico, sono stata mossa da una mia vicina interna: “Clara, ti eri promessa di essere più dolce con te stessa. Questa frase imperativa non è forse un po’ severa?”
Per capirla meglio, cerco il periodo successivo: “dolor hic tibi proderit olim”
Mi blocco. Penso di essere abbracciata da un velo di tristezza: “Bisogna proprio provare dolore per migliorare e crescere?” A mio parere non sempre, ma talvolta il dolore è inevitabile e può anche essere d’aiuto quando affrontato con forza, coraggio e benevolenza. Allora continuo a pensare:” Quindi, Clara, come potresti addolcire un attimo il tuo “perfer et obdura“?
La mia penna scrive:
“Sopporta e resisti con amore e rispetto”
Amore e rispetto per quel tuorlo arancione acceso e centrale, per far sì che rimanga compatto, brillante e fiero della sua forma naturale. Amore e rispetto per il centro di quel cuore di bue, abbracciato dalla sua stessa membrana e dal manto bianco della sua rete sociale più stretta.
E tu, caro lettore, cara lettrice: Cosa ti dici in un momento dove non vuoi mollare e la via è ancora mossa?
Cari saluti,
Clara
PS: Grazie a Larissa Iapichino che nel suo libro entusiasmante, vero, vicino e commovente, da a tutti tanti spunti di riflessione.
Fonte: Iapichino, Larissa: “Correre in Aria”, pp. 79-80.
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