La posta di Spirito Trail/ Santucci running
Domanda
Buongiorno, con il mio gruppo di amici facciamo dei bei allenamenti in compagnia, correndo a sensazione, con qualche piccola sfida sulle salite o sulle discese; quando poi vado da solo, vorrei invece fare degli allenamenti più specifici. Il dubbio che mi viene, prima ancora di pianificare l’allenamento, è su come faccio a misurarli. Mi spiego: per la corsa su strada i riferimenti sono i ritmi e le distanze, ma sui sentieri cosa misuro? Non mi piace guardare le pulsazioni perché non mi trovo bene.
Grazie.
risposta
Quando si lavora sui sentieri in genere si adotta il tempo come unità da prendere a riferimento. Anche in pianura a volte è bene lavorare in questo modo.
Quando si fanno sedute per la prontezza è bene inserire tratti intensi, ma brevi, tipo 10/15 volte 30 secondi a ritmo brillante con tratti di recupero di corsa lenta di 3/4 minuti. Quando invece si vuole stimolare la potenza aerobica in regime muscolare, è utile inserire tratti di 3/6 minuti ad intensità medio alta recuperando a lieve impegno generale per la durata pari a quella del tratto veloce.
Per stimolare invece la ritmica gara si adottano tratti di 10/20 minuti ed anche oltre, ad intensità media portandosi nelle ampie fasi di recupero ad andatura blanda. Anche nei tratti di cammino in salita ripida è interessante variare l’intensità del passo, creando onde di velocità rapida/medio lenta in un continuo susseguirsi tipo 30” di cammino rapido e 1’30” di cammino medio lento.
Il corridore di montagna, ma in realtà non solo lui, deve saper ascoltarsi ed invece delle andature riscontrate sul cronometro, deve saper far propri i gradi di impegno effettivo per esprimere al meglio le varie tipologie di allenamento.
Massimo Santucci
Articolo pubblicato sulla rivista Spirito Trail