
La tenosinovite degli estensori del piede è una patologia che colpisce i tendini anteriori della
gamba, in modo particolare tibiale anteriore, estensore delle dita e dell’alluce. Questo problema
colpisce in maniera prevalente gli ultratrailer e chiunque corra per tempi prolungati in discesa.
Presentazione del dolore
Il dolore si presenta solitamente nella zona antero-laterale della caviglia, ma può risalire lungo la
parte superiore del piede e della gamba; può essere associato a gonfiore e crepitio. Il tibiale
anteriore, nelle attività come la corsa in discesa, lavora in maniera eccentrica per “frenare” il
movimento, e una ripetizione di questa contrazione può irritare sia il tendine sia la guaina sinoviale
soprastante. Un altro fattore di rischio sono le scarpe ultramassimaliste, che stimolano l’appoggio di
tallone aumentando il carico su quella zona.
Trattamento e prevenzione
Nel trattamento, oltre alla gestione del carico e degli allenamenti più stressanti, si possono
introdurre attività di cross training come il ciclismo (meglio del nuoto perchè sollecita meno il
tibiale anteriore). Si può applicare un bendaggio elastico per compensare il lavoro di flessione
dorsale.
La gestione della scarpa può essere utile in due modi: innanzitutto indossarne una che eviti l’attrito
della parte anteriore (stringhe, linguetta) nella zona dolente, in secondo luogo utilizzarne di più
minimaliste che diminuiscono lo stress sul compartimento tendineo anteriore.
Rispetto ad altre patologie, le infiammazioni ai dorsiflessori di caviglia sono influenzate molto dalla
dinamica di corsa del runner: l’appoggio di tallone determina un lavoro eccentrico dei muscoli
anteriori con conseguente aumento delle probabilità di sovraccarico di questa zona. Nel trattamento,
e nella successiva gestione dell’atleta, la modifica di alcuni parametri della corsa come l’appoggio, il
“rumore” dei passi e della cadenza, risulta fondamentale per una gestione a lungo termine di questa
sindrome. Anche il passaggio a scarpe più minimaliste (da fare in maniera molto graduale), può
aiutare a ridurre lo stress sulle strutture anteriori della gamba, stimolando la dinamica di corsa più
corretta.
Bibliografia
– Blaise Dubuois, Frédéric Berg, “La salute nella corsa” , Mulatero Editore
Andrea Raffaelli, fisioterapista OMPT.
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