
Fu quasi 15 anni fa, nel 2007, che la federazione americana di atletica (USA Track and Field) prese la scioccante decisione di vietare ai partecipanti della maratona di New York l’utilizzo di cuffiette o IPod per riprodurre la musica: la si definì sostanza psicoattiva, doping psicologico – poteva aumentare le prestazioni del corridore -. Di acqua sotto ai ponti ne è passata e attualmente (dal 2017), perlomeno in Italia, la situazione si è ammorbidita: l’ascolto di musica è proibito soltanto in gare che assegnano un titolo, mentre in quelle “di massa”, ovvero quelle cui è possibile iscriversi se si è in possesso di un certificato medico d’idoneità, non vi sono regolamentazioni a riguardo.
In questo articolo cercheremo di esplorare brevemente il rapporto tra musica e sport in generale, concentrandoci sugli effetti positivi per l’allenamento. Arrivate in fondo alla lettura per scoprire una novità!
Effetti benefici della musica sulle prestazioni
La maggiore autorità tra gli studiosi del rapporto musica e prestazioni sportive è senza dubbio il dottor Costas Karageorghis, direttore della Sport and Education of Brunel University di Londra. Egli ha individuato 5 aree in cui la performance sportiva sarebbe influenzata dall’ascolto di musica:
- Dissociazione: è quel meccanismo psicologico che permette all’atleta di spostare il focus dalla sensazione di fatica a qualcos’altro, in questo caso sul ritmo della musica;
- Regolazione dell’adrenalina: gli sportivi utilizzerebbero il potere insito nella musica per regolare il proprio umore. C’è chi preferisce, prima di una gara o di un allenamento, rilassare mente e fisico con canzoni “soft”, mentre c’è chi invece cerca di innalzare i livelli di adrenalina nel corpo;
- Sincronizzazione: fattore importantissimo per il runner, è la capacità innata dell’uomo di sincronizzare il ritmo di un esercizio aerobico con quello della musica ascoltata – se essa è, ovviamente, della giusta intensità, come si vedrà tra poco -;
- Acquisizione di capacità motorie: fattore che riguarda soprattutto i bambini in età di sviluppo, è stato provato che la musica aiuterebbe a coadiuvare l’apprendimento di alcuni importanti gesti motori. Da non sottovalutare è anche il possibile utilizzo della musica nei casi in cui è necessaria una riabilitazione, come per esempio dopo un infortunio;
- Raggiungimento dello stato di “flow”: questo punto fa da contraltare al punto numero due e ne è una diretta conseguenza: lo stato di “flow” sarebbe quel particolare stato di grazia, mentale e fisico, in cui l’atleta viene a trovarsi proprio grazie all’ascolto di un brano musicale e che lo rende quindi pronto alla performance.
Secondo il dottor Karageorghis, dunque, lo sport e la musica sono indissolubilmente legati a doppio filo sin dai primi anni di vita di ogni individuo. A tal proposito è comunque innegabile che il rapporto tra le due componenti sia da sempre un matrimonio ben riuscito. Molte, infatti, sono le canzoni associate, anche nell’immaginario collettivo, al mondo dello sport: basti pensare, per esempio, al celeberrimo brano dei Queen “We Are the Champions”, che viene riprodotto per celebrare ogni importante vittoria, oppure ai brani che fanno da colonna sonora ai vari grandi eventi sportivi come i mondiali di calcio – chi non ricorda le Notti Magiche di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato ad Italia ’90? -.
Musica e corsa: cuffiette sì o no?
Cosa si può dire, invece, più nello specifico per quanto riguarda il rapporto tra corsa e musica? Riallacciandosi all’inizio dell’articolo, è chiaro che la decisione della federazione americana di atletica presa nel lontano 2007 dovette essere frutto di ponderate riflessioni scientifiche: in molti articoli, infatti, si sottolinea l’effetto “dopante” che la musica avrebbe sull’atleta. Si parla, appunto, di alterazioni delle prestazioni, di maggiori livelli di adrenalina nel corpo, e di una più alta soglia del dolore e resistenza allo sforzo fisico. A ciò si deve aggiungere il discorso riguardante la sicurezza: l’utilizzo di dispositivi quali smartphone o cuffie auricolari può costituire, anche e soprattutto per il runner amatoriale che magari corre a fianco di una strada in cui è possibile il passaggio di automobili, un evidente pericolo. In ogni caso, infatti, la musica ascoltata dovrebbe essere a volume moderato e non dovrebbe coprire i suoni esterni, di modo da dare la possibilità a chi corre di farlo in sicurezza, reagendo a situazioni di possibile pericolo ove necessario.
Seppure, quindi, per ragioni comprovate dalla scienza, la musica costituirebbe un aiuto fin troppo intenso e, come si è visto, non è possibile ascoltarla in competizioni titolate, per il runner che vuole prepararsi a tali competizioni – o che anche soltanto cerca una motivazione “extra” – essa può essere davvero utilissima. Come? È presto detto!
Playlist per tutti i gusti
È sempre il dottor Karageorghis a sostenere che per ogni fase dell’allenamento e della performance vera e propria esista una musica adatta e, anzi, scientificamente scelta, e ciò in basi a diversi fattori, primo tra tutti i battiti al minuto di un brano (abbreviato “BPM”). Per uno stretching, ad esempio, si consigliano canzoni che stiano nel range dei 70-100 BPM, mentre per l’allenamento vero e proprio bisognerebbe dirigersi in brani più ritmati ma che comunque non superino i 140BPM. Addirittura il dottor Karageorghis ha pubblicato, nel 2014, una playlist “scientifica”, che costituiva un po’ la summa dei suoi studi, disponibile su Spotify a questo link.
Indipendentemente da ciò, bisogna considerare un fatto: i gusti musicali sono prima di tutto soggettivi, e ogni atleta “si carica” con la sua musica preferita, sua e di nessun altro. Nessuna playlist scientifica, dunque, potrà avere il medesimo effetto su ogni soggetto. Il potere della musica, però, può davvero essere nostro alleato durante la corsa, ed è proprio per questo che Santucci Running è lieta di presentare le sue nuove playlist che si andranno ad arricchire di volta in volta con le segnalazioni dei nostri atleti, che invitiamo anzi ad inviare i loro suggerimenti tramite i canali social: da ora in poi potrete ascoltare la vostra musica preferita ovunque, seguendo le norme di buona condotta e di sicurezza note a tutti, e migliorare così la vostra esperienza di running. Buon ascolto!
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