
Il trailer si pone domande sui comportamenti che deve tenere in allenamento ed in gara. La fase respiratoria sotto sforzo è un passaggio chiave. Vediamo un domanda/risposta dalla rivista Spirito Trail
Domanda:
Ho 52 anni e da circa 6 mesi ho iniziato a correre fuori strada (sul Carso) e devo dire che, molto difficilmente, ritornerò a correre sulla strada.
Correre nella natura regala delle sensazioni, uniche!
Ma c’è un problema su cui sto lavorando ed è la respirazione sotto sforzo.
Vorrei capire quali tecniche posso utilizzare per controllare il respiro.
All’inizio della corsa riesco a sentire quando respiro ed a mantenere una respirazione costante.
Poi quando comincia un certo sforzo il controllo del respiro fugge, non è tanto facile da controllare e inizio a respirare in maniera affannosa e disordinata.
Maurizio (dal Forum di Spiritotrail)
Risposta:
Quando il corpo comincia richiedere una quantità maggiore di ossigeno diventa sempre più difficile cadenzare i ritmi respiratori ed i maggiori benefici adattativi in tal senso si ottengono tramite i classici allenamenti intervallati che provocano un continuo modificarsi del flusso delle vie aeree.
Il dottor Daniele De Pasquale ci dice che: ”Controllare il respiro sotto sforzo non è facile, proprio perché il corpo, essendo in una fase quasi estrema, cerca di incrementare l’apporto di ossigeno aumentando la frequenza degli atti respiratori e il coinvolgimento di vari muscoli respiratori accessori.
Un buon modo per farsi trovare pronti è allenandosi a respirare in situazione di riposo con il muscolo inspiratore principale: il diaframma.”
Consiglio quindi di fare esercizi per la respirazione diaframmatica per educare all’attività intensa e di utilizzare in allenamento sedute di interval training e corse su percorsi con un rapidi susseguirsi di brevi variazioni altimetriche.
Massimo Santucci