#atletadelgiorno: Sara Mazzucco

Sara Mazzucco

“Sono Sara Mazzucco, classe 2000, vivo in un piccolo paesino di montagna nel comune di Ponte nelle Alpi (BL). Ho sempre amato la montagna (il gesto del camminare o del correre tra prati, boschi, sentieri o crode) fin da piccola, grazie alla mia famiglia. Questa passione, fa e farà sempre parte della mia vita, non posso farne a meno né di correre né di salire sulle cime, mi fa sentire libera, mi fa sentir me stessa e mi fa stare bene. In tutto ciò, sono una persona curiosa, positiva, che cerca di vivere la vita al massimo, cogliendo in ogni cosa un qualche insegnamento, cercando di far ogni tipo di esperienza per crescere: studiando, lavorando, correndo e sognando.”

  • Sara Mazzucco
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Sara ci concede qualche minuto del suo prezioso tempo per una breve intervista a CorseInVetta

Qual è il tuo primo ricordo legato alla corsa? E il più bello?

Il primo ricordo legato alla corsa rimanda a quando ero veramente piccola, quando ancora non conoscevo questo mondo magico ma vedevo i miei genitori partecipare alle pedonate organizzate nei vari paesini di montagna nei dintorni di dove vivo. Ho iniziato da lì: a camminare, a divertirmi stando in compagnia, fino a correre a fianco di mio papà per gioco ed era un qualcosa che mi faceva star bene e mi rendeva felice, allora come adesso.

Il ricordo più bello? Uno di preciso non lo ho ma, posso dire che un ricordo generale sia dato dal fatto che io sia partita a correre per gioco, mi sia approcciata poi in maniera più seria alla corsa ed è diventata parte integrante della mia vita. Senza di essa tante scelte, tanti cambiamenti, tanti momenti positivi o negativi non ci sarebbero stati e non sarei cresciuta con valori forti. In sole poche parole potrei dire che il ricordo più bello è ciò che la corsa è per me, ossia una filosofia di vita.

Ricordi quando hai deciso che questa passione ti avrebbe accompagnato per tutta la vita?

Più che una decisione, direi che grazie a tutta una serie di fattori la corsa è per me un pilastro di vita e, uno dei motivi principali, è che essa mi porta a star bene.

Pratichi Trail? Se sì, quando ti sei avvicinato a questa disciplina?

Sì, lo pratico. Vivo in montagna e ho un legame inscindibile con essa, perciò per me correre lì è sentirsi liberi, corpo e mente, stare in mezzo alla natura e sentire solo il suono di ciò che ti circonda e dei propri passi, emozionarsi per ogni paesaggio o dettaglio che ogni luogo può offrire, sentirsi parte integrante di qualcosa di sensazionale, faticare per arrivare in punti in cui il cuore batte di gioia e tutto il sudore versato viene ripagato con panorami mozzafiato. È una disciplina che, se fatta con le giuste basi e soprattutto con la giusta mentalità, può dare tanto.

Preferisci allenarti da solo o in gruppo?

Personalmente mi sono sempre allenata da sola in quanto non ho mai avuto nessuno con cui poter condividere seriamente gli allenamenti e per me è la normalità. Non è semplice, né in situazioni di difficoltà né in situazioni positive, perché in entrambi i casi non hai un metodo di confronto o d’aiuto però credo che allenarsi da sola serva molto per costruire sé stessi e avere valori importanti che spesso servono nella vita.

Nota positiva: da qualche mese ho cambiato molte cose del mondo della corsa e fortunatamente mi alleno, a volte, con qualche atleta e per me è da stimolo. Sicuramente fa la differenza potersi allenare con qualcuno.

A prescindere dall’esito, cosa provi dopo un allenamento o dopo una gara?

Una parola, emozioni.

Ogni volta, in allenamento o in gara, la corsa mi permette di provare una moltitudine di emozioni in continua mutazione, continuamente diverse, discordanti. 

Semplicemente uniche e indescrivibili.

Hai una gara che ti porti nel cuore?

La “Cortina Dobbiaco Run” del 2021: una classica internazionale di 30 km organizzata dal grande maratoneta Gianni Poli.

Un viaggio alla scoperta di me stessa, una gara inaspettata, emozionante, gestita e conclusa nei migliori dei modi e coronata dal piacere di avere i miei genitori a seguirmi per molti tratto di gara fino al traguardo e vedere nei loro occhi la gioia per me è stata l’apoteosi di un giorno e di una gara che non dimenticherò mai.

Hai un luogo dove preferisci allenarti?

Un luogo preferito non ce l’ho: mi piace molto variare e penso che la corsa sia anche un mezzo per scoprire nuovi posti. Se poi ho bisogno di pensare o di stare con me stessa allora ho dei luoghi familiari dispersi nelle mie amate montagne in cui preferisco stare.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Sono da poco uscita da un doppio infortunio e sto affrontando diversi cambiamenti positivi per la mia vita, sia a livello personale che nell’ambito della corsa. Diciamo che ho ricominciato a vivere realmente dopo un periodo in cui ho affrontato diverse difficoltà e quello che conta per me, ora, è godermi a pieno ogni momento. Le gare verranno con i giusti tempi, metodi, con basi solide e con tanta serenità.

I miei prossimi obiettivi? Non si dicono! L’obiettivo principale è mantenere il sorriso, star bene ed essere grata per la fortuna di poter fare ciò che amo ogni giorno. Guardando avanti, i veri obiettivi riguarderanno la stagione 2025. Ci sarà da divertirsi!

Conosci anche “#atletadelgiorno: Simone Fabbriciani

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