La corsa come ben sappiamo è un mezzo allenante usato praticamente in ogni sport. Scopriamo attraverso un’intervista ad un preparatore di surf, com’è utilizzata nella preparazione a questa disciplina. Notiamo che oltre a stimolare l’aspetto aerobico è inserita come forma di potenziamento per le gambe.
La corsa ed il surf
Abbiamo incontrato Zed Cordoni, ex surfista d’ottimo livello ed ora preparatore per questa disciplina. Incuriositi sull’approccio a questo sport e per capire se la corsa faccia parte del programma di preparazione, gli abbiamo posto delle domande.
– La corsa è presente nel programma di un surfista?
– Certo, il professionista corre soprattutto con lo scopo di rinforzare le gambe. Surfando si tende a sollecitare maggiormente la parte superiore del corpo, ma diventa importante coinvolgere anche le gambe durante l’allenamento.
– Durante le gare quanto lavorano le gambe?
– Dando una percentuale di lavoro sosterrei che per ¾ lavora il tronco e per ¼ le gambe (quando sei sull’onda).
– Per allenare le gambe cosa propone ai suoi atleti?
– Principalmente corsa sulla spiaggia ed esercitazioni specifiche in palestra. Quando propongo la corsa sulla spiaggia, inserisco spesso degli sprint per favorire la risposta reattiva. È importante lavorare sul breve ma intenso, senza cercare la resistenza che non avrebbe utilità in gara.
– Quanto dura una gara di surf?
– Un tempo di riferimento è di 20-30 minuti; nel caso di più batterie si può arrivare a ripetere l’impegno per 2-3 volte.
– Questo implica doti d’esplosività e d’energia a rapido utilizzo, ma anche una necessità di avere dei buoni recuperi, come risolve questo aspetto in allenamento?
– Facciamo delle fasi di carico in allenamento che pur lavorando sulla qualità richiedono uno stimolo a ripristinare le risorse energetiche in modo assai rapido.
– Lo stretching è una pratica che usate?
– Si, ne facciamo un buon uso. Lo ritengo importante per scaricare tutte le tensioni accumulate nelle varie fasi d’allenamento.
– Com’è curato l’apporto alimentare?
– Come ogni professionista dello sport, anche noi abbiamo un approccio attento e vario secondo i periodi della preparazione nei quali siamo. Credo in definitiva che curiamo l’alimentazione come in tutti gli altri sport.
– Andando nello specifico, qual è la fase dell’allenamento che paga di più in termini di prestazione?
– È il mare che fa la differenza, tanto più è effettuato l’allenamento in acqua e più adattamenti saranno ottenuti. È proprio quella fase che permette all’atleta di raggiungere il massimo stato di forma.
– In palestra quali esercitazioni privilegiate?
– Si lavora molto con i pesi; ma a carattere veloce, non cerchiamo mai la forza massima bensì quella veloce. Faccio spesso compiere movimenti brevi ed intensi. Quando siamo in acqua ci arriviamo a stare anche 3 ore, ma in gara in 20 minuti bisogna dare tutto, quindi la forza è fondamentale in chiave prestazione.
– Riassumendo, il carico allenante com’è distribuito?
– ¾ del tempo si passa in acqua ed ¼ si impiega fra corsa e palestra.
– Fate dei raduni d’allenamento?
– Si, prima dei grandi avvenimenti mettiamo nel programma un raduno di circa 10 giorni.
– Mi può parlare di com’è strutturato e la giornata tipo?
– La mattina gli atleti eseguono dello stretching e subito dopo mezz’ora di corsa, poi un’ora di surf. Finite queste pratiche; è fatta una ricca colazione. Segue una lezione didattica di un’ora e mezzo circa. Nel pomeriggio gli atleti sono impegnati con la montaine bike o a nuotare in piscina per un’ora e mezzo. La giornata d’allenamento termina con un massimo di due ore di surf. Segue un periodo di riposo fino l’ora di cena.
– A questo punto può considerarsi finita la giornata?
– Non ancora, dopo la cena sono proiettati i video della giornata per apprezzare tutte le gestualità dell’atleta e ci sarà modo di apportare correzioni stilistiche tramite la spiegazione da parte dei tecnici.
– Mi rendo conto che niente è lasciato al caso…
– Si, ogni sport, se fatto a buon livello, richiede un impegno ed uno studio che non può essere approssimativo.